Il governatore della Campania non risparmia mai alleati e avversari. Stavolta se la prende con Speranza e Figliuolo e ne chiede le dimissioni
Vicenzo De Luca contro tutto e tutti. Anche contro i suoi alleati di partito che sostengono Mario Draghi. Il governatore della Campania non è nuovo a uscite pubbliche in cui aggredisce e addirittura sfotte esponenti politici e cittadini. La sua popolarità non scema proprio per via del suo linguaggio a volte forbito, altre diretto, spesso e volentieri molto aggressivo e talora offensivo nei riguardi di chiunque gli capiti a tiro. E oggi è toccato proprio a importanti esponenti dell’esecutivo.
Le ultime “vittime” di De Luca in ordine cronologico sono il ministro della Salute Roberto Speranza e il Commissario all’emergenza il generale Francesco Figliuolo. Il primo, a dire del governatore, dovrebbe dimettersi a causa della sua inadeguatezza; il secondo viene additato come “un turista svedese” in quanto le sue scelte sarebbero fuori da ogni logica. Il motivo delle parole di De Luca è legato alla scelta di abolire l’obbligo di utilizzo della mascherina all’aperto.
“Questa cosa delle mascherine è diventata come una battaglia di civiltà… Imbecille, hai tolto un elemento di protezione per te, per i tuoi figli e per i tuoi familiari” tuona il presidente della Regione Campania, a margine dell’inaugurazione di un nuovo reparto di terapia intensiva al policlinico dell’azienda universitaria Vanvitelli di Napoli. “Qui a Napoli per la verità la metà già non la metteva la mascherina, mancava solo che rendessimo non obbligatorio l’uso“.
“Se si di mettessero il commissario all’emergenza Covid e il ministro della Salute e andassero a casa, sarebbe la cosa migliore” ha detto “il Governatore del Mondo“, come lo definisce il giornalista radiofonico Giuseppe Cruciani. La colpa dei due sarebbe inoltre quella di essere responsabili del forte rallentamento delle vaccinazioni soprattutto per i cittadini nella fascia 50-59 anni, in quanto “quello che non ha funzionato è una comunicazione nazionale demenziale. Mi è capitato di ascoltare il generale con il medagliere, il quale ci ha raccontato tranquillamente che su AstraZeneca hanno dato dieci comunicazioni diverse, come se lui fosse un turista svedese. Qualcuno glielo dovrebbe ricordare che il commissario al Covid è lui, quindi in questi casi o si dimette il commissario o il ministro della Salute, o preferibilmente si dimettono tutti e due e se ne vanno a casa, che sarebbe la cosa migliore“.
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Per frasi come queste De Luca piace agli elettori, non solo quelli del Pd e dei partiti che lo sostengono in Campania, ma anche quelli di destra a cui, di norma, piace di più il linguaggio diretto che non risparmia frecciate agli avversari e utilizza la figura retorica dello sfottò. De Luca inoltre cura la sua immagine come quella dell’uomo forte che aggira le regole qualora lo ritenga necessario. E’ ancora nitida nei campani l’immagine del governatore mentre riceve il vaccino anti-covid già a fine dicembre 2020, quando le prime dosi erano appena arrivate in Italia e solo pochissime persone ritenute ad alto rischio potevano ricevere il siero. De Luca fu aspramente criticato per “aver saltato la fila”, da parte sua lui pensava di aver ragione in quanto dava l’esempio a tutti di vaccinarsi al più presto.
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De Luca piace agli elettori di destra ma non ai suoi esponenti. “Mi dispiace per i campani – ha detto il leader del Carroccio Matteo Salvini – perché non si capisce perché a Roma, a Reggio, a Treviso e a Siena ci sia una regola approvata dalla comunità scientifica, di libertà, di sorriso, di respiro per tutti e invece laddove c’è il ducetto De Luca la gente ha disposizioni diverse, ha vita diversa, non mi sembra normale“.
A preoccupare l’ex-sindaco di Salerno è la nuova forma del virus, la variante Delta, che si sta largamente diffondendo nel mondo e in Italia, e, come detto, il rallentamento delle inoculazioni del siero dopo il grande avvio delle vaccinazioni in primavera. “In Campania abbiamo dei focolai di variante Delta e dobbiamo essere estremamente preoccupati“ afferma De Luca, ricordando che “la Campania è la regione che fa più sequenziamento per quanto riguarda i positivi, la metà dei sequenziamenti si fanno in Campania“. Per il governatore bisogna prendere a esempio i numeri provenienti dalla Gran Bretagna “dove quasi tutta la popolazione ha una sola dose e dove hanno avuto 14mila contagi nelle scuole elementari. Questi dati ci devono preoccupare. Io credo che noi dobbiamo puntare ad aprire tutto, ad aprirci all’economia e alla vita, ma – ha sottolineato De Luca – dobbiamo sapere che possiamo aprirci se siamo responsabili“.
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