“Nessuno tocchi Caino” chiede l’abolizione del regime carcerario del 41 bis, “tortura contemporanea dell’isolamento”. Solo allora “l’Italia potrà dire di aver abolito la tortura”. Questo quanto dichiara all’Adnkronos l’Ong impegnata contro la pena di morte, in occasione della Giornata mondiale contro la tortura.
Nessuno Tocchi Caino ha spiegato che: “La tortura non è un ricordo del passato. Vige tutt’ora in forme diverse ciò nondimeno disumane. Non si pratica più la tortura medievale, della maschera d’infamia o dell’impalamento. Non esiste solo la tortura ‘moderna’ del waterboarding o della deprivazione del sonno. Esiste anche la tortura contemporanea dell’isolamento come deprivazione prolungata nel tempo di significativi contatti umani.”
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“È quella che si pratica tutt’ora nelle sezioni del 41bis, regime speciale dove l’insieme di privazioni e limitazioni sembra volto più che a escludere i contatti con l’esterno a infliggere una sofferenza fisica e psichica volta a indurre alla collaborazione. L’Italia potrà dire di aver abolito la tortura quando avrà abolito questo regime speciale che in nome della lotta alla mafia pone il nostro Paese al di fuori delle Convenzioni contro la tortura e per i diritti umani”.
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