Commento gastronomico scambiato per offesa e così il social ha deciso di bloccare un utente. Accortisi dell’errore, è stato ripristinato
Quando l’algoritmo di Facebook impazzisce succede anche questo. Daniele Voltini, gestore della Trattoria di Marano, una frazione di Castenaso in provincia di Bologna, si è visto bloccare il proprio profilo sul social network per aver commentato una ricetta di finocchi gratinati.
“Bel piatto, ma proprio i finocchi dovevi prendere?“: questo il commento scritto dal ristoratore sotto al post di una collega in gruppo di addetti e censurato da Facebook perché “viola i nostri standard in materia di incitamento all’odio“. Il sistema ha immaginato che fosse un commento di natura offensiva, mentre Voltini parlava di cibo. L’uomo ha fatto notare che il suo era un parere gastronomico su un piatto e non un’offesa. Solo dopo qualche settimana Facebook si è ricreduto e ha ripristinato il messaggio, ammettendo l’errore e chiedendo scusa.
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“In risposta ad un commento in cui si parlava di finocchi (la verdura), Fb ha pensato bene di bloccare il mio commento (riferito sempre alla verdura). Questa è la libertà a cui tanto anelate? Meditate gente, meditate” aveva scritto Voltini una volta sbloccatogli il suo accesso al social.
“Il tuo commento è di nuovo visibile su Facebook. Ci scusiamo per l’errore. Abbiamo analizzato di nuovo il tuo commento e stabilito che rispetta i nostri standard della community” è quanto si legge nella comunicazione con cui il social ha avvisato Voltini di aver ripristinato il messaggio. Scelta che il ristoratore ha commentato scrivendo: “Dopo lungo tempo Fb si è ricreduto. Posso parlare di finocchi gratinati“.