Crollo palazzina di Miami, il simbolo di una tragedia internazionale

Continuano le ricerche dei 159 dispersi. Non si sentono più voci e rumori, le speranze si affievoliscono. Vittime persone di varie nazionalità

Il bilancio è di 4 morti, ma non si hanno notizie dei 159 dispersi nel crollo di una palazzina di 12 piani a Surfside, nei pressi di Miami. Non si sentono più rumori o voci delle persone finite sotto le macerie e questo fa temere che il bilancio delle vittime possa essere terribilmente più drammatico.

Ieri avevo sentito bussare, c’era un po’ di rumore“, ha detto alla Cnn un medico della squadra di soccorso di Miami, Howard Lieberman, “il rumore era proseguito per un po’ ma poi si è dissipato“. Le ricerche continuano. Solidarietà dagli altri paesi, ai soccorritori americani si è aggiunto un personale proveniente da Israele e Messico.

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Dopo più di 24 ore dal disastro le speranze si affievoliscono, nonostante il lavoro incessante. L’assistente capo dei vigili del fuoco della contea di Miami-Dade, Raide Jadallah, afferma le operazioni di soccorso non si sono mai interrotte anche per tutta la notte e 130 vigili del fuoco stanno lavorando sul sito, tramite l’utilizzo di cani e microfoni per carpire odori e rumori utili. Il direttore della polizia di Miami-Dade Freddy Ramirez afferma che le autorità stanno lavorando con l’ufficio del medico legale per identificare le vittime.

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Il condominio è diventato un simbolo di una tragedia internazionale: le vittime del crollo sono ebrei ortodossi, immigrati sudamericani, pensionati stranieri. Al decimo piano viveva, insieme al marito cileno, una filippino-americana che amava suonare il piano. Un piano sotto c’erano dei nonni cubani. E poi Lady Vanessa Luna Villalba, una bambinaia paraguayana. Le famiglie sparse per il mondo aspettano di sapere cosa ne è dei propri cari intrappolati tra le macerie. “Non diresti che una cosa così possa succedere qui negli Stati Uniti” afferma Sergio Lozano Jr., i cui nonni sono tra i dispersi.,

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