L’Istituto superiore di sanità sottolinea la necessità di vaccinarsi soprattutto in vista della variante Delta, poichè la maggior parte dei casi si verifica in soggetti non vaccinati.
Secondo l’ultimo aggiornamento del rapporto “Epidemia Covid19” dell’Iss pubblicato online, la maggior parte dei casi di covid si verifica in soggetti non vaccinati. “La maggior parte dei casi segnalati in Italia sono stati identificati in soggetti non vaccinati, che non hanno ricevuto alcuna dose di vaccino Sars-CoV-2 o che sono stati vaccinati con la prima dose o con il vaccino monodose entro 14 giorni dalla diagnosi stessa, ovvero prima del tempo necessario a sviluppare una risposta immunitaria completa al vaccino“. Nella maggior parte dei casi segnalati nelle ultime due settimane la presenza di sintomi ha permesso la diagnosi. “O in seguito ad attività di ricerca dei contatti di casi accertati (contact tracing)”.
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“Incidenza più elevata nei non vaccinati”
Inoltre, l’Iss fa notare come l’incidenza sia scesa nei soggetti vaccinati. Ad esempio sono diminuiti i casi in soggetti over 80. Ora si ha una maggiore incidenza in soggetti under 60, con minore copertura. “A partire dalla seconda metà di febbraio con il progressivo aumento della copertura vaccinale nei soggetti ultraottantenni, la diminuzione è stata più marcata in questa fascia di età rispetto alle altre. Attualmente l’incidenza più elevata si osserva nei soggetti ‘under 60’ anni che hanno una minore copertura vaccinale“.
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“L’incidenza dell’infezione sintomatica da virus Sars-CoV-2 mostra un trend simile nelle diverse fasce di età (sotto i 60 anni, 60-69 anni, 70-79 anni e sopra gli 80 anni). E in diminuzione a partire dal mese di marzo 2021. Il progressivo aumento in queste fasce di età della copertura vaccinale (almeno una dose) segue l’ordine di priorità anagrafica adottato. Fino all’inizio di febbraio 2021, l’incidenza era più elevata nella fascia di età ‘over’ 80″.