«Papà, ora torno a casa, arrivo in scooter»: 16enne muore dopo lo schianto con un’auto

«Papà, ora torno a casa, arrivo in scooter»: 16enne muore dopo lo schianto con un’auto. L’ultima chiamata di Pasquale al suo papà Giuseppe

Pasquale Manna-Meteoweek.com

«Papà? Ciao sono qui a Fusina. Sì, non ti preoccupare, ora torno a casa e lo faccio, tranquillo». È questa l’ultima chiamata che, secondo quanto riporta Il Gazzettino, Pasquale Manna, 16 anni ha fatto a suo padre Giuseppe. Pasquale era in sella alla sua moto e stava tornando a casa per pranzare con i genitori e i due fratelli. Adorava quello scooter che gli aveva regalato il padre per i suoi voti a scuola, all’alberghiero. Il 16enne sognava di diventare chef.

Tornando a casa, all’incrocio tra via Moranzoni e via dell’Elettronica, si è scontrato con un’auto. L’uomo che guidava, un uomo di 50 anni di Dolo, pare non lo abbia visto sopraggiungere. Da una prima ricostruzione sembra che l’auto abbia impegnato la carreggiata e il ragazzo è finito contro l’auto, facendo un volo di 10 metri.

L’automobilista ha chiamato i soccorsi. Sul posto è giunta la polizia stradale di Venezia per gli accertamenti e i soccorritori del Suem. Pasquale è stato portato in nosocomio grave ma cosciente. Purtroppo, però, le lesioni interne del giovane erano troppo gravi e Pasquale è deceduto dopo 8 lunghe ore passate a tentare di rianimarlo.

La notizia del suo decesso ha sconvolto la comunità di Mira Traglio (Venezia), dove la famiglia del giovane è assai nota.
«È un dolore immenso», dice il padre Giuseppe, «gli avevo regalato io quel motorino, perché era un bravo ragazzo ed era andato bene a scuola. Andava piano, era prudente, non era certo un ragazzo spericolato il mio Pasquale. Devo andare avanti perché ho altri figli piccoli, ma lui resterà sempre nel mio cuore».

Giuseppe è arrabbiato perché ha saputo solo alle 16 cosa era accaduto al figlio. «Nessuno mi ha avvisato prima, stradale, carabinieri, vigili: nessuno che mi abbia telefonato per dirmi cos’era successo. Pasquale doveva scaricarmi delle pratiche da internet, io non sono proprio capace, lo faceva lui per me. Mi aveva detto “sì papà ora torno a casa e lo faccio, sono venuto qui a Fusina”. L’ho richiamato a mezzogiorno e il telefono era spento, poi alle 16 mi ha chiamato l’ospedale e mi ha detto che Pasquale era lì ed era gravissimo».

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Pasquale ha donato le cornee. Ieri, su Facebook, amici e parenti del 16enne hanno postato foto e pensieri per ricordarlo.  Scioccato anche l’investitore, che ha saputo ieri mattina la notizia. «Il mio assistito è profondamente addolorato da quanto è accaduto», ha detto il suo legale, Stefano Tigani, «indipendentemente da quelli che saranno gli accertamenti, il fatto che, pur involontariamente, possa aver causato la morte di un ragazzo, lo ha distrutto. È un dolore che lo accompagnerà per tutta la vita. Si stringe alla famiglia del giovane e resta a disposizione per quanto potrà fare».

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