Sileri: “No a ‘liberi tutti‘, attenti a variante Delta. Rallentamento vaccini sarà lieve”

L’Italia, quasi totalmente zona bianca, si prepara a tornare alla normalità in vista dell’estate. Da lunedì 28 giugno la popolazione potrà abbandonare l’utilizzo della mascherina all’aperto. La diffusione del Covid-19 – in particolare della variante Delta – continua, tuttavia, a preoccupare gli esperti. Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, chiede prudenza al fine di evitare nuove ondate.

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Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute del Governo Draghi – meteoweek.com

L’estate sta portando all’Italia una nuova libertà. I dati relativi all’andamento della pandemia di Covid-19 sono positivi, con soltanto la Valle D’Aosta che manca all’appello tra le regioni in zona bianca. Il Paese da lunedì sarà totalmente a basso rischio e la popolazione avrà anche il permesso di abbandonare l’utilizzo della mascherina all’aperto, a meno che non ci siano assembramenti. Un “liberi tutti”, nonostante ciò, è ancora rischioso. L’immunità di gregge, infatti, non è stata ancora raggiunta. Le varianti del virus, inoltre, potrebbero compromettere ulteriormente la situazione. Una nuova ondata non sarebbe sostenibile. Gli esperti, per questa ragione, invitano alla calma. A parlare del complesso tema è stato anche Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, in un’intervista concessa a Radio Cusano Campus.

Sileri sulla variante Delta

L’estate non è e non deve essere un liberi tutti. Le cose stanno andando bene, la situazione è sempre più sotto controllo, ma attenzione ai rischi”. Questo il monito di Pierpaolo Sileri, intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus nel corso della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’. Il sottosegretario della Salute ha avvertito la popolazione in merito alla pericolosità di un abbassamento della guardia. “Un dato di fatto è che la prevalenza della variante Delta potrebbe creare dei problemi anche in Italia”, ha sottolineato. La situazione, ad ogni modo, non è ancora allarmante. “Preoccupiamoci il giusto, considerando che in Gran Bretagna non aumentano in maniera significativa i ricoveri e che la doppia vaccinazione funziona. Il rischio zero, però, non esiste. Le varianti entrano anche perché per quanto tu possa limitare i viaggi, bloccare, fare controlli e quant’altro il virus circola e qualunque azione metti in campo è per rallentarne l’arrivo e limitare la diffusione, ma non c’è rischio zero con questo virus che si diffonde così tanto. Dobbiamo innanzitutto cercarle le varianti, facendo sequenziamento e tracciamento ora che abbiamo una bassa incidenza di casi”.

L’unico mezzo attualmente a disposizione del Paese per contrastare la diffusione del Covid-19 è rappresentato dal vaccino. “Completare la vaccinazione è la soluzione più efficace”, ha ribadito Pierpaolo Sileri. “I sieri in somministrazione sono efficaci contro le attuali varianti circolanti. Preoccupiamoci il giusto senza eccedere considerando che, se si guardano i grafici, a fronte di un numero di infezioni non vi è un numero di ricoveri come era 3-4 mesi fa. Più gente si vaccina meno probabile che l’impatto delle varianti possa provocare danni severi”. L’obiettivo, infatti, è quello di raggiungere l’immunità di gregge. Le stime del Governo rivelano che essa potrebbe arrivare il prossimo autunno.

Le vaccinazioni

La campagna di vaccinazione in Italia prosegue, ma non senza qualche rallentamento. Il caos su AstraZeneca ha contribuito a creare qualche preoccupazione nella popolazione, che in parte stenta ancora a sottoporsi alla somministrazione delle dosi. Le Regioni, inoltre, hanno annunciato che a luglio ci saranno dei ritardi nella distribuzione di Pfizer/BioNtech Moderna. “Non sono preoccupato”, ha detto in merito il sottosegretario della Salute. “I numeri ci dicono che ci sarà un lieve calo transitorio nelle forniture e non impatterà in maniera significativa”. I dati, attualmente, continuano dunque a fare ben sperare. “Stiamo raggiungendo un numero molto alto di persone che hanno già avuto la prima dose, ma arriveremo ad un plateau, in cui ci sarà un calo nella richiesta di vaccinazione, questo significa meno persone che verranno vaccinate. Quindi semmai il problema si porrà con le seconde dosi, ma sinceramente non vedo questo problema”, ha avvertito.

Intanto, però, prosegue la polemica relativa agli operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino. Essi stanno ricevendo in questi giorni le lettere di sospensione dai rispettivi enti. Pierpaolo Sileri, tuttavia, non è convinto in merito alla presenza diffusa di no-vax negli ospedali. “Ho controllato le tabelle e ho notato dei numeri fluttuanti. Di settimana in settimana viene cambiato il totale, sembra che nel comunicare i dati vengano inserite altre categorie, cioè persone che lavorano in ambito sanitario, ma non sono necessariamente medici ed infermieri, non credo che ci sia il 20% di medici e infermieri non vaccinati, aspetterei di analizzare meglio quei dati”, ha spiegato.

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Medici e infermieri non vaccinati sono ancora tanti – meteoweek.com

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Le riaperture

Infine, il sottosegretario della Salute si è espresso in merito al processo di graduale ritorno alla normalità. “Continuiamo ad andare per gradi nel riacquistare la nostra libertà. Togliamo la mascherina all’aperto se non c’è assembramento, guardiamo al futuro con ottimismo, andando avanti con la vaccinazione avremo sempre di più la possibilità di pensare ad altro, come la riapertura delle discoteche, il ritorno del pubblico negli stadi”. Per quest’ultimo punto, tuttavia, anche alla ripresa dei campionati si procederà con precauzione. “La capienza non sarà al 100% fin da subito, ma intanto programmiamo un 25 o 50%, magari con il Green Pass”, ha concluso Pierpaolo Sileri.

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