Covid: variante Delta “può diventare dominante in Italia”

Lo afferma il virologo Andrea Crisanti, la variante è già diffusa largamente in altri paesi. Individuati nuovi focali in Italia

Nuovo allarme sul fronte Covid. La nuova variante del virus, nominata variante Delta, si sta diffondendo rapidamente ed è in circolazione in maniera importante anche in Italia. Non è una novità dell’ultimo minuto, ma Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di medicina molecolare presso l’università di Padova, ritiene che possa diventare dominante nel nostro Paese.

Se è vero quello che hanno detto gli inglesi, cioè che ha un indice di trasmissione più alto, è evidente che ha un vantaggio competitivo e quindi si espanderà” afferma il virologo. Questa mutazione del Coronavirus è stata identificata per la prima volta in India e già largamente diffusa nel Regno Unito. Facile immaginare dunque che la stessa cosa possa avvenire in Italia.

Secondo stime del quotidiano Financial Times, la variante in questione sarebbe già intorno al 26% in Italia sui casi di contagio da Covid. L’Italia sarebbe al quinto posto al mondo tra le nazioni in cui è stata registrata la variante, dietro a Russia, Gran Bretagna, Portogallo e Stati Uniti e a seguire il Belgio (16%), la Germania (15%) e la Francia (6,9%).

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Preoccupano anche i nuovi focolai italiani di Piacenza e Cremona. In sei giorni l’Ausl locale ha individuato 24 casi riconducibili a questa mutazione. Secondo l’autorità sanitaria, tutti i casi provengono, nello specifico dal polo logistico piacentino, con due aziende coinvolte, per un totale di 10 dipendenti e di 14 contagiati nella cerchia di amici, conoscenti o parenti stretti. L’indagine, condotta dal dipartimento di Sanità pubblica, non avrebbe comunque riscontrato casi gravi e gli stessi esperti locali si sono definiti “abbastanza fiduciosi di essere riusciti a contenere il virus, grazie a un’azione tempestiva” legata al tracciamento.

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