Per Silvia, la diciannovenne che ha accusato Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria di violenza sessuale, non sarebbe stata la prima volta. La ragazza, un anno prima della denuncia per i fatti avvenuti in Sardegna, avrebbe subito un altro stupro. La Procura di Tempio Pausania ha aperto un fascicolo contro ignoti. L’accusa, in base alle prime indiscrezioni, sarebbe tuttavia rivolta al figlio di un ex parlamentare norvegese.
“È successo di nuovo”, aveva detto Silvia (nome di fantasia) al suo insegnante di surf nelle ore successive alla presunta violenza sessuale subita da Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria nella casa a Porto Cervo. Le dichiarazioni dell’uomo, messe a verbale, rivelavano che la diciannovenne italo-norvegese aveva in precedenza già subito un abuso. Un incubo che si era ripetuto per la giovane, la quale un anno prima aveva confidato all’istruttore di essere stata stuprata da un amico di infanzia. Adesso tale ipotesi sembrerebbe essere sempre più plausibile. La Procura di Tempio Pausania, che sta indagando su quanto avvenuto la notte tra il 16 e il 17 luglio 2019 in Sardegna, ha infatti aperto un nuovo fascicolo a carico di ignoti per un altro episodio di violenza sessuale ai danni della italo-norvegese, in quanto potrebbe essere connesso a quello per cui è attualmente in corso una inchiesta.
La Procura di Tempio Pausania, in base a quanto emerge dall’edizione odierna del quotidiano La Verità, tramite un atto firmato il 24 maggio, ha disposto «l’iscrizione di un nuovo procedimenti a carico di ignoti per violenza sessuale aggravata» perché «nei confronti di persona che non ha compiuto i 18 anni» (Silvia, allora minorenne) e perché «il fatto è connesso con un altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio», ovvero il presunto stupro perpetuato da Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria nella casa di proprietà di Beppe Grillo a Porto Cervo nella notte tra il 16 e il 17 luglio 2019. I fatti in questione sarebbero avvenuti un anno prima di quelli in Costa Smeralda.
Il nuovo fascicolo, si legge ancora sul quotidiano, sarebbe stato aperto in virtù delle dichiarazioni rese da Silvia all’interno del verbale del 17 febbraio 2020. La ragazza stessa, nel corso dell’interrogatorio, avrebbe riferito che «che nel maggio 2018, mentre si trovava in campeggio in Norvegia (per un viaggio organizzato dall’istituto scolastico che i due frequentavano, ndr), subiva violenza sessuale da parte di un suo amico di nazionalità nicaraguense» ma residente ad Oslo. Il presunto colpevole, in base alle indiscrezioni, sarebbe il figlio di un ex parlamentare – nonché giornalista e politologo – norvegese. La ragazza, tuttavia, in quella occasione né successivamente presentò denuncia. “Perché non avevo capito che cosa fosse successo e poi un po’ per paura e poi anche per il fatto che era il mio migliore amico. Mi sembrava strano, non so”, ha spiegato ai pm.
Il Procuratore Gregorio Capasso e la pm Laura Bassani adesso stanno indagando per arrivare al presunto colpevole della violenza sessuale ai danni di Silvia avvenuta un anno prima della denuncia nei confronti di Ciro Grillo e degli amici Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria. Il giovane in questione, secondo quanto riporta Libero Quotidiano, sarebbe David Enrique Bye Obando, figlio di Vergard Bye. La vittima e lo stupratore al momento dei fatti avevano entrambi meno di diciotto anni. L’inchiesta probabilmente sarà, per questa ragione, trasferita presso il Tribunale dei minori.
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I due episodi di violenza sessuale hanno diversi punti in comune. I presunti carnefici, infatti, sono entrambi figli di esponenti della politica. I racconti di Silvia, inoltre, si accavallano in diversi punti, come a raccontare un incubo vissuto e rivissuto. “Era notte, eravamo in tenda. C’era stato un flirt prima. Poi avevo messo in chiaro che non volevo andare oltre. Ma lui mi ha aperto la tuta mentre dormivo e quando ho visto che stava venendo sono scappata nel bosco e mi sono messa a piangere. Il giorno dopo lui mi ha detto di prendere la pillola”. Così parla del primo abuso, avvenuto in Norvegia.
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Il padre del ventunenne accusato, un ex parlamentare norvegese, intanto, ha negato ogni accusa, come d’altronde poco tempo fa ha fatto anche Beppe Grillo attraverso un discusso video. Secondo l’uomo, “Silvia si sarebbe inventata tutto e gli avrebbe poi addirittura chiesto scusa, dicendogli che non era vero niente“. Anche il ragazzo, da parte sua, si è detto disposto ad esporre la sua versione in tribunale. “Chiederò a Silvia di confermare pubblicamente le scuse che mi ha fatto anche davanti al giudice“, ha detto. Inoltre, ha ribadito di non sapere nulla in merito al caso relativo a Ciro Grillo.
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