La gestione dei migranti da parte della Grecia è “violenta” ed “illegale”. La denuncia è arrivata tramite Amnesty International, organizzazione non governativa impegnata nella difesa dei diritti umani. I rifugiati, in base ad un rapporto sul tema, verrebbero catturate e detenute per settimane prima di essere rinviate illegalmente in Turchia.
Il rapporto ‘Grecia: violenze, bugie e respingimenti‘ redatto da Amnesty International ha messo alla luce le mosse illegali messe in atto dalle autorità greche nella gestione dei migranti che arrivano nel Paese, via terra e via mare. L’organizzazione non governativa ha denunciato, in particolare, pratiche ormai consolidate che sarebbero lesive dei diritti umani. I rifugiati, infatti, verrebbero catturati e tenuti in centri di detenzione per settimane o mesi, prima di essere rispediti illegalmente in Turchia tramite il confine nella regione del fiume Evros. In questi momenti sono avvenuti numerosi incidenti che hanno provocato anche la morte di gruppi di clandestini. Il modus operandi sembrerebbe essere totalmente in contrasto con gli obblighi che il Paese ha in base alle norme del diritto internazionale e comunitario.
“È chiaro che segmenti diversi delle autorità greche operano in stretta collaborazione per catturare brutalmente e imprigionare persone in cerca di salvezza in Grecia, sottoponendone molte a violenze, per poi trasferirle sulle rive del fiume Evros prima di rinviarle sommariamente in Turchia”. Lo ha dichiarato Adriana Tidona, ricercatrice di Amnesty International sull’immigrazione in l’Europa. Il rapporto ‘Grecia: violenze, bugie e respingimenti’, a tal proposito, documenta i numerosi incidenti avvenuti al confine da giugno a dicembre 2020, ovvero nei mesi successivi all’apertura unilaterale delle frontiere terrestri da parte della Turchia.
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I respingimenti, però, come viene sottolineato nella nota di Amnesty International, non avvengono soltanto nelle zone di frontiera. I migranti vengono catturati e detenuti persino in alcune aree della Grecia continentale, prima di essere riportate nella regione dell’Evros per poi essere rinviate illegalmente in Turchia. L’associazione non governativa impegnata nella difesa dei diritti umani ha raccolto le denunce di quattro persone che erano state fermate arbitrariamente e detenute in zone della Grecia settentrionale e, infine, respinte in Turchia in gruppi più grandi. Tra loro, c’erano una persona con status di rifugiato riconosciuto e un richiedente asilo registrato, che viveva nella Grecia continentale da quasi un anno.
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