Le primarie a Bologna si sono concluse: Matteo Lepore è il candidato del centrosinistra a Bologna. L’attuale assessore alla cultura della giunta Merola ha avuto la meglio su Isabella Conti di Italia viva, l’altra principale sfidante. La vittoria di Lepore alle primarie cosa comporta, effettivamente, in vista delle elezioni comunali? Il punto della situazione.
Domenica si sono tenute a Roma e Bologna le primarie di centrosinistra per scegliere il candidato sindaco in vista delle prossime comunali, previste per ottobre. In entrambe le città i risultati sembrano aver riconfermato le attese, che prevedevano una vittoria dei candidati sostenuti ufficialmente dalla classe dirigente del Pd: Roberto Gualtieri a Roma e Matteo Lepore a Bologna (dove le primarie hanno avuto una buona affluenza, di circa 27mila votanti). E questo lo sapevamo già. Ora, però, è possibile saggiare le prime dichiarazioni, per scovare qualche indizio in più su ciò che sta accadendo a livello locale e, di riflesso, su ciò che potrebbe accadere a livello nazionale. Interessante, in questo senso, è la situazione di Matteo Lepore, candidato sindaco a Bologna: 41 anni a ottobre, assessore per dieci anni della giunta Merola, attualmente titolare della cultura, Lepore ha vinto le primarie del centrosinistra contro Isabella Conti, di Italia Viva.
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La capacità di Lepore, che ora potrebbe trasformarsi in un ostacolo, è di aver accentrato sulla sua candidatura il largo fronte che lo ha sostenuto: il Pd, il fronte più di sinistra di Coalizione Civica, pezzi importanti della sinistra bolognese (Arci, Legacoop, sardine), alcuni centri sociali, e sostenitori di spicco come Romano Prodi e Francesco Guccini. Insomma, Isabella Conti ha dovuto lottare contro questo fronte, contro l’endorsement di Enrico Letta, e anche contro il sostegno a latere del M5s.
Ed effettivamente, i numeri danno ragione a questo quadro: Lepore ha prevalso in moltissimi seggi della città, ha vinto con il 59,6% delle preferenze, e ha vinto nelle consultazioni online con il 54,8% dei circa 4.500 votanti che nei giorni scorsi si erano registrati sulla piattaforma. Una vittoria che però ora dovrà confrontarsi con una storia di lungo corso: Isabella Conti è stata candidata lanciata da Matteo Renzi, è iscritta a Italia Viva ma dimissionaria dagli incarichi di partito e in gara come indipendente, e ha raccolto anche il sostegno di parte del Pd contrario alla candidatura di Lepore. Insomma, mentre il fronte di centrosinistra sorretto da Lepore di allarga, il cuore del Pd sembra di nuovo posto di fronte a una spaccatura di vedute ormai evidente, sia a livello locale che a livello nazionale.
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Ad ogni modo, il largo fronte strettosi intorno a Matteo Lepore sembra confermato nelle sue parole in conferenza stampa: dice di aver già sentito molti esponenti politici nazionali, tra cui l’ex premier Giuseppe Conte, il segretario del Pd Enrico Letta, Nicola Zingaretti, Andrea Orlando, Dario Nardella e Michele Emiliano. Tra gli esponenti politici sentiti, anche la sfidante e sindaca di San Lazzaro Isabella Conti: “Questa mattina abbiamo fatto una lunga telefonata e l’ho ringraziata, penso che la sua candidatura abbia fatto bene al centrosinistra di questa terra“. Poi Lepore risponde a una domanda sull’eventuale futuro di Conti all’interno della prossima giunta in caso di vittoria del centrosinistra: “Il contributo di Isabella sarà un contributo oltre Italia Viva“ anche perché “Conti a Bologna vale molto di più di Italia Viva”. Tuttavia al momento – dice Lepore – pare che Conti “abbia scelto di rimanere a San Lazzaro“.
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Al di là della partecipazione o meno di Isabella Conti, ad ogni modo, Lepore sembra intenzionato a non ignorare il fronte politico da lei rappresentato. E non potrebbe essere altrimenti, visto che la sindaca di San Lazzaro ha portato a casa un tesoretto di ben il 40% delle preferenze. L’attuale assessore alla cultura riferisce, allora, l’intenzione di costruire una Fabbrica delle idee pronta ad accogliere chiunque si riconosca nel programma da costruire con chi vorrà partecipare. L’apertura a forze esterne alla coalizione viene pronunciata a chiare lettere: “Nei prossimi giorni chiamerò anche tutti i sostenitori di Isabella che so essere dentro le fila degli imprenditori, come Confindustria, ad esempio. Saranno i primi che chiamerò perché a Bologna il primo interlocutore di chi fa impresa e commercio è il centrosinistra. Questo perché il centrodestra non è nemmeno in grado di scegliere un candidato“. Come a dire, dove gli altri non arrivano, ci siamo noi.
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