Nel corso di una intervista l’immunologo Mario Clerici, docente dell’Università Statale di Milano e dell’istituto Don Gnocchi, spiega gli importanti risultati di una scoperta che potrebbe contribuire non poco a limitare l’azione del coronavirus alla base della pandemia di Covid 19.
E’ una scoperta destinata a cambiare il modo con cui si effettueranno le disinfezioni di locali e ambienti condivisi: i raggi Uva e Uvb uccidono nel giro di pochi secondi il virus del Covid-19. Mario Clerici, docente di immunologia all’Università Statale di Milano e alla fondazione Don Gnocchi, è entusiasta del frutto di ricerche iniziate lo scorso anno: “L’anno scorso avevamo dimostrato che i raggi Uvc erano in grado di disattivare il virus, il problema è che non arrivano sulla superficie della terra. Fu una scoperta utile nella sterilizzazione di alcuni oggetti di uso comune come le banconote, ma non aveva applicazioni nel campo medico.”
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La differenza è avvenuta estendo l’osservazione anche ai raggi Uva e Uvb e notare come nel giro di poche decine di secondi questo tipo di luce inattiva completamente il Sars Cov 2, nella quantità equivalente a quella presente nell’espettorato di un paziente affetto da una forma severa di Covid-19. Alcuni dubbi però sono stati sollevati a proposito dei risultati di questa ricerca quando diversi commentatori hanno fatto notare come in paesi dal clima caldo, come ad esempio India e Brasile, i contagi sono stati tutt’altro che lievi, ma al contrario hanno afflitto per lungo tempo la popolazione in maniera massiva.
“I raggi solari sono solo una delle componenti del problema, a cui concorrono diversi altri fattori. In India per un mese le festività religiose con il rituale bagno nel Gange hanno favorito una certa promiscuità e in più l’inizio della stagione dei Monsoni ha contribuito a velare i raggi solari” spiega Clerici: “In Brasile poi è stato un vero caos nella gestione della pandemia, dal mancato utilizzo di mascherine ad altri dispositivi“.
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Secondo Clerici le conseguenze di questa scoperta saranno principalmente due: in spiaggia con la rifrazione esercitata dalla sabbia e dalla luce il tempo di uccisione del Covid si dimezza e quindi è molto difficile il contagio.
Inoltre a breve sarà possibile lo sviluppo di lampade Uva e Uvb a luce pulsata che riusciranno a sterilizzare ampi spazi a condivisione pubblica, aumentano i margini di sicurezza per tutti gli ospiti di strutture o clienti di esercizi commerciali, ad esempio. Un altro duro colpo, dopo quello fondamentale dato dalla diffusione dei vaccini, assestato all’odiato virus Sars-Cov-2.
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