Oltre 500 familiari delle vittime del Covid-19 si sono riuniti per chiedere alla magistratura che venga fatta giustizia. Il team di legali che rappresentano tale gruppo, rappresentato dall’avvocato Consuelo Locati, nelle prossime ore depositerà un faldone di 2.099 pagine di documenti al Tribunale di Roma. Esso dimostrerebbe le responsabilità trasversali di Governo e Regione Lombardia.
“Verità e giustizia”, questa la richiesta di coloro che hanno perso i propri cari a causa del Covid-19. Le vittime della pandemia, in oltre un anno, sono state innumerevoli. La battaglia contro il virus, tuttavia, poteva probabilmente essere gestita meglio. È questo quello che si domandano i familiari delle persone che non ce l’hanno fatta. Un gruppo di oltre 500 persone, per questa ragione, si è rivolta ad un team di legali per comprendere perché non si è agito nel migliore dei modi. Sotto i riflettori, in particolare, c’è il piano pandemico dell’Italia, che non era aggiornato da tempo. L’inchiesta in merito a quest’ultimo è iniziata nei mesi scorsi dopo che è stato portato alla luce e depositato presso il Tribunale di Bergamo il rapporto dell’ex ricercatore Francesco Zambon sul tema. Adesso il team di legali guidato dall’avvocato Consuelo Locati è pronto a presentare al Tribunale Civile di Roma un faldone di 2.099 pagine di documenti contro il Governo e la Regione Lombardia.
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La battaglia dei familiari delle vittime di Covid-19
“Abbiamo svolto un lavoro di ricerca certosina, con cui abbiamo messo insieme in maniera ordinata dei documenti utili, a partire dal piano segreto ai verbali della task force, e che evidenziano uno stato protratto di negligenze ed omissioni oltre che di violazioni di legge“. Lo ha detto l’avvocato Consuelo Locati in merito al fascicolo di 2.099 pagine presentato Tribunale Civile di Roma. Esso sarà importante per chiarire le responsabilità del Governo e della Regione Lombardia in relazione alle morti delle vittime del Covid-19. “La causa civile chiama in causa le responsabilità trasversali della politica e delle istituzioni e chiede che si assumano le proprie responsabilità davanti ai cittadini che erano chiamati a proteggere e tutelare e di cui, invece, hanno violato sia il diritto alla salute che quello alla vita“. La prima udienza della causa civile si terrà il prossimo 8 luglio presso il Tribunale Civile di Roma.
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