La corsa del nuovo candidato sindaco del centrosinistra a Bologna rappresenta un caso particolare di alleanze politiche: Lepore – che dovrà fronteggiare l’assalto del centrodestra – dovrà cercare di creare un fronte unico in grado di tener dentro tutti coloro che lo hanno appoggiato fino ad ora (da Coalizione Civica al M5s, per finire con le Sardine). Come se non bastasse, Lepore dovrà anche capitalizzare quel tesoretto di 40% di voti incassato da Isabella Conti, iscritta a Italia viva. Una situazione anomala o lo specchio di ambiguità presenti anche a livello nazionale?
Il Pd che cerca di moderare i toni con Base riformista, la corrente coglie ogni occasione per protendersi verso Italia viva, il Pd che flirta con il M5s e che, allo stesso tempo, guarda anche alla sua sinistra. Sembra di aver riassunto tutte le ambiguità che, in maniera più o meno latente, hanno attraversato l’ultima fase politica del centrosinistra italiano. Ebbene, questa stessa situazione sembra riproporsi – seppur con tonalità diverse – a Bologna. La vittoria di Matteo Lepore (Pd) alle primarie di centrosinistra nella Città delle Due Torri lascia qualche dubbio sulla strada che debba prendere il Pd sia a livello locale che nazionale. Soprattutto contando che la sfidante di Lepore, Isabella Conti, iscritta a Italia viva (anche se candidata come indipendente), ha raccolto circa il 40% delle preferenze, contro il quasi 60% di Lepore, assessore Pd da 10 anni. Ora Lepore ribadisce: “Sarò un sindaco di sinistra e Bologna sarà la città dei diritti, si batterà per le questioni sociali tanto quanto per la promozione economica e l’impresa”. Sì, ma con chi?
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Un fronte variegato
In primis, si pone la questione Conti: la sindaca di San Lazzaro lanciata da Renzi ma presentata come indipendente è a capo di un fronte abbastanza solido, sostenuto da esponenti “ribelli” del Pd, molti dei quali appartenenti a Base Riformista. Conti piace sia agli esponenti Pd più moderati sia alle fette più “centriste” di centrodestra, e in questo modo ha raggiunto il 40% dei consensi. Un numero che non può essere ignorato. Per questo ora Lepore risponde, a chi gli chiede se ci sarà un posto per Conti nella prossima giunta in caso di vittoria alle elezioni d’autunno: “Il contributo di Isabella sarà un contributo oltre Italia Viva” anche perché “Conti a Bologna vale molto di più di Italia Viva” ma che pare che Conti “abbia scelto di rimanere a San Lazzaro“. In tanti, ora, si stanno chiedendo cosa ne sarà dei consensi raccolti da Conti. Ed è lei stessa a rispondere, seppur in parte: “Mi sento di escludere di fare una mia lista, ma questo 40% si capitalizza dando una risposta a quei 10.600 cittadini che hanno votato il nostro programma. Dentro quel programma ci sono dei punti condivisi da Lepore“. Sarà lui a dover abbracciare tutti quelli che hanno sostenuto la Conti, sembra dire. Resta da capire che applicazione reale avrà questo intento.
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Più a sinistra, invece, Lepore dovrà confrontarsi con Coalizione civica, una rete che va dai centri sociali come Tpo e Labas a Sinistra italiana e che ha deciso di puntare su Lepore, insieme a Elly Schlein. Anche loro dovranno essere inclusi, in qualche modo, nel progetto politico di Lepore, visto che hanno contribuito a sorreggere la sua candidatura da sinistra nei momenti di tensione più intensi all’interno del Pd. A proposito di un possibile ticket, Lepore afferma: “Ticket? Sbagliato dare pesi diversi alle diverse forze dell’alleanza, ma Emily Clancy di Coalizione Civica è stata indispensabile“, lasciando trapelare per lei un posto in giunta, metà politica e metà società civile. A tutto questo si aggiunge il sostegno delle Sardine e, più al centro, però, un probabile ingresso in campo dei 5 stelle, che ora saranno integrati nel progetto politico a trazione centrosinistra. Così Lepore si troverà a dover mediare tra le forze politiche a sinistra del Pd e quelle a destra del Pd, gestendo anche al suo interno il fronte di Base riformista che – tanto a livello locale quanto nazionale – continua a rappresentare un dilemma che prima o poi andrà sciolto.