Un ragazzo è morto 17 anni fa per un ascesso non curato. Ora la famiglia sarà risarcita. Ecco che cosa è successo
Un ragazzo di 19 anni è morto nel 2004 a causa di un ascesso non curato. «Lo porti a prendere un gelato…non è niente», si era sentito dire il giovane, poi però è deceduto per uno shock settico. È accaduto in provincia di Potenza. Oggi, a distanza di 17 anni, i cinque medici che lo avevano in cura sono stati condannati a un risarcimento. Condanne anche per il centro odontoiatrico in questione e per l’azienda sanitaria locale di Cosenza.
Si tratta di un risarcimento milionario che come spiegano i legali Alessandro Milo, Amedeo Di Pietro e Marco Longobardi che hanno curato la causa per la famiglia, «non potrà lenire il dolore per la morte di un giovane che si stava affacciando alla vita».
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«Dopo ben tre sentenze penali, del Tribunale di Lagonegro, nel 2009, della Corte d’Appello di Potenza, nel 2010, e della Corte Suprema di Cassazione del 2012, e di quella civile, del Tribunale di Lagonegro, passata in giudicato nel 2018 alla fine ci resta la grandissima soddisfazione professionale ed umana per aver dato Giustizia ai genitori, alla sorella, ai nonni, ma soprattutto ad A.D.M., che oggi può riposare in pace», hanno proseguito i legali della famiglia.
«La sua vita è stata spezzata dal concorrente illecito operato di ben cinque medici, i quali, hanno dimesso il giovane diverse volte, senza curarlo e causandone il decesso, facendo in modo che in mancanza di cure, negate, una banale patologia, quale un ascesso dentale avesse modo di evolvere, incontrollata, sino ad arrecare addirittura la morte dopo giorni di atroci sofferenze», hanno chiosato i legali.