Orlando sulla riforma del Rdc: “O studi o niente soldi, figura dei navigator superata”

Il Governo di Mario Draghi intende attuare in breve tempo una riforma che investirà anche il reddito di cittadinanza. Il sussidio continuerà ad essere a disposizione degli italiani, ma cambieranno le modalità. Coloro che ne usufruiscono e non hanno un titolo di studio saranno obbligati a studiare al fine di essere inseriti nel mondo del lavoro. Quasi un terzo dei percettori, infatti, al momento non hanno il diploma. A parlarne è stato il ministro Andrea Orlando.

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Andrea Orlando, ministro del Lavoro – meteoweek.com

Il reddito di cittadinanza verrà rivoluzionato. In molti temevano che il Governo di Mario Draghi avrebbe privato i cittadini del sussidio, ma ciò non accadrà. Una riforma, tuttavia, investirà coloro che ne usufruiscono. Essa dovrebbe arrivare a luglio. Ad annunciarlo è stato Andrea Orlando, ministro del Lavoro. Il focus delle modifiche riguarda l’occupazione dei percettori. Affinché questi ultimi possano essere inseriti nel mondo del lavoro, infatti, verrà promosso un ritorno a scuola. Un terzo di loro non hanno un titolo di studio superiore alla terza media e ciò, in sede di colloqui, è fortemente penalizzante. È per questa ragione che coloro che ricevono l’aiuto economico, nel caso siano inoccupati, dovranno tornare ad istruirsi, viceversa non ne avranno più diritto. Una vera e propria «clausola di condizionalità».

Orlando sul reddito di cittadinanza

La figura dei navigator andrà superata con il potenziamento dei centri per l’impiego. Anche loro parteciperanno alla selezione del personale da assumere, con un riconoscimento della loro esperienza. Detto questo, rifiuto la propaganda contro i navigator: sono diventati il bersaglio facile dei nemici del reddito di cittadinanza“. Lo ha detto Andrea Orlando in un’intervista a La Repubblica. Le metodologie precedenti, infatti, non hanno funzionato nel migliore dei modi. In pochi hanno realmente trovato occupazione in questi mesi. Da luglio, tuttavia, non ci saranno deroghe. I percettori dovranno essere operativi nel mercato del lavoro, oppure dovranno tornare sui banchi di scuola. La vera novità della riforma sul sussidio, infatti, riguarda l’istruzione.

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Il sussidio verrà tolto a coloro che non studiano né lavorano – meteoweek.com

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La misura, ancora al vaglio del Governo, prevede il reinserimento nel percorso scolastico di coloro che non hanno un titolo di studio di base. Un terzo degli attuali percettori, infatti, ha soltanto il diploma di terza media. La mancanza di competenze specifiche, in tal senso, è una delle principali cause per cui non si ha un consistente incrocio tra domanda e offerta di lavoro. La volontà, dunque, è quella di creare da zero nuovi profili professionali per coloro che non hanno esperienza né competenze. “È quello che stiamo studiando insieme al ministro Bianchi. Vogliamo introdurre un nesso tra RdC e istruzione degli adulti, perché è chiaro che l’occupabilità di un lavoratore che ha la quinta elementare è bassissima. Una delle condizionalità del contratto tra lo Stato e il percettore del RdC sarà proprio l’istruzione. Lo Stato ti sostiene, ma tu in cambio torni sui banchi“, ha concluso Andrea Orlando.

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