Strage di Ardea, carabinieri e profiler al lavoro su lettere, libri e documenti di Andrea Pignani. Nella libreria del killer potrebbero nascondersi il movente e la spiegazione del delitto.
Continuano le indagini da parte delle autorità per cercare di capire cosa abbia fatto scattare nella testa di Andrea Pignani quel sadico piano. Nella mansarda in cui il killer passava le sue giornate, gli investigatori hanno trovato dispositivi tecnologici che potrebbero chiarire se l’azione era già progettata da tempo o meno. In quella stanza-rifugio, i carabinieri hanno sequestrato quattro schermi, due webcam e il pc. Ma pare che la chiave della strage possa nascondersi nella libreria di Pignani, in alcuni volumi in particolare.
Domenica 13 giugno la strage di Ardea, Andrea Pignani esce di casa armato di pistola e spara alle prime persone che si trova davanti: due bambini e un anziano in bicicletta. Dopo averli uccisi tutti e tre, si dirige verso casa, si barrica dentro e si toglie la vita. A ritrovarlo morto i carabinieri, dopo aver fatto irruzione nella sua camera da letto. E sono proprio i carabinieri che stanno ora indagando sul movente e sul presunto piano legato a una strage tanto dolorosa quanto inaspettata.
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Già nella giornata di ieri, i militari della compagnia di Anzio, su delega della procura di Velletri, hanno perquisito la villetta del killer. Hanno sequestrato libri, lettere, documenti e diversi oggetti, tutti elementi con i quali si cerca di capire cosa abbia spinto il 34enne a commettere un simile delitto. Un delitto che, dalle ultime ricostruzioni offerte, viene definito come “paramilitare“; tanto che, ci si domanda, se proprio nella libreria di Pignani possano nascondersi dei volumi in grado di fornire movente e spiegazione alla strage. Un’analisi approfondita, questa, che verrà portata a termine da profiler specializzati nell’individuazione di menti criminali.
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Nel frattempo, i funerali di Daniel e David Fusinato sono fissati per sabato pomeriggio alle ore 14, nella chiesa di Santa Maria Regina Pacis, a Ostia Levante. A rendere omaggio e a dare loro un ultimo saluto sono attese centinaia di persone, tra cui anche la sindaca Virginia Raggi, una delegazione della Lazio, 200 baby calciatori dell’Ostiamare, dove il piccolo Daniel giocava come portiere. Al loro funerale non mancherà nemmeno papà Domenico, attualmente ai domiciliari, ma che otterrà un permesso speciale per assistere alla cerimonia.
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