Gran Bretagna, la MHRA richiama i lotti di irbesartan e losartan contaminati come misura precauzionale: “Rischio cancro”. Ai pazienti è comunque consigliato di non interrompere alcun trattamento senza consultare prima il medico o il farmacista.
Ritirati diversi lotti di pillole per la pressione sanguigna in Gran Bretagna. Secondo quanto comunicato dalla Medicines and Healthcare Products Regulatory Agency, che controlla la sicurezza dei farmaci utilizzati nel Paese, i medicinali conterrebbero una sostanza chimica tra le più esplosive al mondo: l‘azido-tetrazolo. Tali pillole, proprio a causa di questa non dovuta composizione, pare aumentassero inoltre il rischio cancro ai pazienti che le assumevano. Immediata dunque la disposizione inviata alle farmacie, che hanno provveduto a ritirare tempestivamente i lotti incriminati. I farmaci interessati, si apprende, sono diversi tipi di irbesartan e losartan.
Pillole ritirate per rischio cancro
Secondo quanto si apprende dai siti del governo britannico, l’MHRA ha emesso oggi un richiamo per 31 lotti di medicinali contenenti irbesartan e 2 lotti di medicinali contenenti losartan a causa della contaminazione con 5-(4′-(azidometil)-[1,1′-bifenil]-2il) -1H-tetrazolo, una sostanza che può potenzialmente aumentare il rischio di cancro nel tempo. Si tratta di una misura precauzionale, atta a prevenire un’ulteriore esposizione, e non ci sono prove che questa impurità abbia causato danni ai pazienti. L’interruzione improvvisa dei farmaci per l’ipertensione può essere rischiosa, quindi viene comunque consigliato ai pazienti di non interrompere alcun trattamento senza consultare il proprio medico.
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In merito alla faccenda si è espresso anche il dottor June Raine, amministratore delegato dell’MHRA. “La sicurezza del paziente è la nostra parola d’ordine. Stiamo richiamando lotti di alcuni prodotti contenenti sartani come misura precauzionale mentre continuiamo la nostra indagine. È importante che gli operatori sanitari controllino le scorte per mettere in quarantena e restituire i lotti compromessi”, ha sottolineato Raine.
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Questo è tra l’altro l’ultimo di una serie di richiami di farmaci di tipo sartano, che potrebbero essere stati esposti a sostanze chimiche cancerogene negli stabilimenti localizzati in Cina e in India. I precedenti richiami di questi tipi di prodotti erano avvenuti nel 2018 e nel 2019, e fanno parte di un’indagine che è tuttora in corso. L’MHRA sottolinea come stia lavorando in sinergia con altri regolatori dei medicinali per cercare di far luce sul problema.