Il mistero della morte di Sabine Illbruck, si indaga per errore medico

La 61enne industriale tedesca, membro del consiglio direttivo dello Yacht Club, viveva in Sardegna. Domenica ha avuto un infarto ma i segni sul corpo potrebbero indicare un errato intervento di chi l’ha soccorsa

Non possiamo ancora parlare di vero e proprio giallo ma forse Sabine Illbruck, dell’omonima famiglia di industriali tedeschi, molto conosciuta nel mondo della vela, non è morta soltanto per l’infarto che l’ha colta nella sua villa in Costa Smeralda. La procura della Repubblica di Tempio Pusania ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, cagionato da un possibile errore medico. La signora, 61 anni, membro del consiglio direttivo dello Yacht Club, ha avuto una crisi cardiaca domenica, ma il medico che avrebbe dovuto autorizzare la sepoltura, ha individuato nel braccio piccole ferite non conformi alle modalità del decesso e i magistrati hanno ordinato l’autopsia (già eseguita) rinviando i funerali.

IL MALORE E LE FERITE SUL BRACCIO

Sabine Illbruck è figlia di Wilhelm (imprenditore, cartone e plastiche) e sorella di Michael, commodoro dello Yacht Costa Smeralda, entrambi plurititolati velisti d’altura. Abitava a Porto Cervo nel villaggio Il Sestante. Aveva seguito le regate di apertura della stagione. Domenica ha accusato un malore, è stata soccorsa, ma ancora non si sa quale terapia le sia stata somministrata. Le ferite al braccio farebbero pensare a un’iniezione. Chi è intervenuto per praticarle le prime cure? La relazione sull’autopsia, compiuta a Cagliari dal medico legale Ernesto Ferraro, ha indotto il magistrato ad approfondire le indagini e i carabinieri hanno anche sentito il sanitario della ASL, chiamato per constatare il decesso, il primo ad avere dubbi sul referto nel quale si certificava l’infarto come causa della morte.

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LA FAMIGLIA ILLBRUCK

Sabina e Michael Illbruck trascorrono in Sardegna lunghi periodi di vacanze. Il loro padre Wilhelm ha dominato negli anni ’80 e 90 le regate di vela d’altura; nel 1983 e nel 1993 ha vinto la prestigiosa Admiral’s Cup. È scomparso nel 2004. Ai figli ha trasmesso la passione per il mare Michael si è aggiudicato due volte la Volvo Ocean Race e dall’anno scorso ha sostituito Riccardo Bonadeo alla guida delle attività dello Yacht Club Costa Smeralda (fondato e presieduto da Karim Aga Khan) del cui direttivo faceva parte anche Sabine, con ruoli di rilievo nell’organizzazione degli eventi sportivi.

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