Nonostante il Covid-19, in Cina si riparte con il Festival della carne di cane di Yulin. Arrivano già gli appelli da parte delel associazioni locali e internazionali: trucidati migliaia di cani e gatti.
Il Festival della carne di cane di Yulin, che si tiene ogni anno a giugno nel Guangxi, in Cina, attira sempre ampie critiche in tutto il mondo – comprese le campagne radicali, da parte di alcuni attivisti che sfruttano l’evento come scusa per stereotipare il paese e diffondere odio etnico e razziale. Mancano però ormai pochi giorni al suo inizio (la data è fissata per il 21 giugno 2021) e nonostante la pandemia di Covid-19 che ancora imperversa a livello globale tutti i preparativi sembrano procedere senza intoppi. Al contempo, sono tante le associazioni che si battono e si stanno mobilitando per salvare i cani dalla mattanza.
Una mattanza che dura tutto l’anno
Il festival di Yulin, sebbene in calo di popolarità, porta al massacro di centinaia di cani ogni anno. E si fanno già sentire gli appelli di associazioni e comuni cittadini che chiedono alle autorità cinesi di cancellare l’inizio dell’evento. Associazioni come China Rescue Dogs, che si dedica a “salvare i cani dai macelli, dal commercio di carne, dagli abusi e dall’abbandono in Cina” – secondo quanto viene comunicato dall’organizzazione no-profit.
In tal senso si è espressa anche la Humane Society International, che parla di “migliaia di cani e gatti trucidati”. A testimonianza di ciò, immagini e video che documentano il trasporto trasporto degli animali vivi – gli stessi che China Rescue Dogs cerca a tutti costi di recuperare e salvare. In un suo ultimo articolo, l’associazione ripercorre la storia dell’evento e delle polemiche che ne sono scaturite.
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Per comprendere appieno questo commercio di carne in Cina, è fondamentale però riconoscere come le più forti critiche al commercio di carne di cane a Yulin (così come nel resto del Paese) sono state guidate dai cinesi stessi. Il loro attivismo ha reso il cosiddetto festival di Yulin la manifestazione più visibile di un commercio di carne molto più ampio e permanente, e che costa la vita a circa dieci milioni di cani e quattro milioni di gatti ogni anno in tutta la Cina.
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Il festival è stato creato dai commercianti di carne di cane della città nel 2010 per aumentare le vendite e i loro profitti. Ogni anno, il 21 giugno, in coincidenza con il solstizio d’estate, le bancarelle di carne di cane diventano sempre più visibili e disponibili nell’area, il che rende Yulin un bersaglio costante di critiche e attacchi da parte degli animalisti cinesi e della più ampia fetta di popolazione. Con il sostegno di sponsor e compagnie internazionali, gli animalisti cinesi sono stati i primi ad opporsi al festival, e al più ampio commercio di carne di cane. E insieme ai loro colleghi d’oltreconfine, stanno ancora lottando duramente e con tutte le loro forze per porvi fine.
Chinese animal protectionists were the first to stand up against the festival and the larger dog meat trade, and they are still fighting to end it. https://t.co/0btH9UyxMZ
— Kitty Block (@HSUSKittyBlock) June 14, 2021