Boss ai domiciliari va in Ferrari alla comunione del figlio: arrestato

Boss ai domiciliari va in Ferrari alla comunione del figlio: arrestato

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Pasquale Cristiano, boss ai domiciliari, si è recato per le vie di Arzano (Napoli) a bordo di una Ferrari: i carabinieri lo hanno condotto in prigione

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Il boss Pasquale Cristiano si è recato alla comunione del figlio a bordo di una Ferrari e dopo aver sfilato con quest’ultima per Arzano (Napoli), è finito in carcere, arrestato dai carabinieri. L’uomo era già agli arresti domiciliari ma lo avevano autorizzato a prendere parte alla cerimonia. Tuttavia la sua sfilata imprevista, con un rumoroso corteo di auto di lusso, ha creato problemi alla circolazione, e non ha rispettato il percorso previsto.

Alla “parata” hanno preso parte anche altri amici del boss, tra cui diversi pregiudicati, che conducevano auto di lusso per le vie del paese. I partecipanti alla sfilata del boss, considerato ai vertici della banda criminale 167 di Arzano, sono stati identificati dai carabinieri, per aver intralciato il traffico con «modi e tempistiche non compatibili con il percorso che era stato imposto», dato l’obbligo di immediato rientro a casa per il boss dopo la cerimonia.

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A denunciare quanto occorso con un video del corteo postato su Facebook è il consigliere regionale Francesco Emilio BorrelliÈ stata l’occasione per mettere in mostra la potenza del clan in modo pubblico. E i carabinieri hanno avviato un’indagine sulla vicenda».

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Borrelli aggiunge anche di augurarsi che la Chiesa prenda posizione in merito a eventuali episodi simili:«Chiediamo di negare i sacramenti ai boss di camorra e ai loro familiari e sodali, dato che i principi cattolici e lo spirito della cristianità non possono assolutamente sposarsi con il modo di vivere di chi ostenta lusso e ricchezze guadagnate sulla pelle delle persone, con il sangue, la violenza, la criminalità o la paura. La glorificazione e la celebrazione della criminalità vanno combattute da tutte le istituzioni, Chiesa inclusa e non vanno certo incoraggiate o tollerate».