Rifiuti Roma, Cerroni: “Situazione folle, darò suggerimenti a nuovo sindaco”
Parla il re della monnezza di Roma e del Lazio. Pronto a intervenire in difesa della Capitale e a suggerire al prossimo sindaco come salvare la città dai rifiuti.

Parla il re della monnezza di Roma e del Lazio. Pronto a intervenire in difesa della Capitale e a suggerire al prossimo sindaco come salvare la città dai rifiuti.

Il “Re dei rifiuti” pronto a scendere in campo per le amministrative di Roma? Per ora Manlio Cerroni si limita a mettersi a disposizione per consigli sulla gestione del caos rifiuti che da troppo tempo sta investendo la Capitale.
“E’ una follia, quello che sta accadendo a Roma credo non accada da nessun altra parte, dal più piccolo paesello alle più grandi città” dichiara Cerroni. “Sto pensando a qualcosa che naturalmente richiede tempo e al nuovo sindaco dico di pulire Roma e di tenerla pulita. Chi scende da aerei, pullman o auto dovrebbe essere accolto da una città pulita, è la prima cosa che guardano i turisti“.
La situazione in cui versa la città è disastrosa, basta guardare la miriade di immagini postate dai cittadini sui social per rendersene conto. Situazione che ovviamente ricade anche sull‘immagine turistica di Roma, creando un grave danno a questo settore economico, già martoriato dalla crisi del Covid. “Roma deve essere solo pulita, è una città ricca di monumenti e di storia, come nessun’altra città al mondo – continua Cerroni – Ora aspetto il nuovo sindaco e poi penso a qualche suggerimento, qualche idea da proporre“.
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MANLIO CERRONI, “IL SUPREMO”
Ma chi è Manlio Cerroni? Personaggio con non pochi nemici politici, Cerroni è stato spesso indicato come “il mostro” da abbattere, l’orco della fiaba che invece che carne umana fiuta monnezza. Cerroni, 95enne, per molti “l’avvocato” per alcuni “il Supremo” per tutti “il padrone dei rifiuti”, “il signore della monnezza”, “l’ottavo re di Roma”, l’uomo che per quarant’anni e oltre ha dettato legge sullo smaltimento dei rifiuti a Roma, in Lazio e non solo. Diversi i processi a suo carico anche l’accusa di associazione a delinquere, da cui è sempre stato assolto. Dagli anni ’50 agli ’80 è stato primo cittadino democristiano e andreottiano, di Pisoniano, una cinquantina di chilometri a est di Roma. Per tre mandati di sindaci e assessori della Capitale ne ha conosciuti più di trenta.