Usa e Ue hanno trovato un accordo: hanno deciso di “sospendere per cinque anni i dazi punitivi che si infliggono a vicenda nel contesto della controversia Airbus-Boeing“. Le tariffe sono state sospese per 5 anni, a dimostrazione del nuovo intento di consolidare l’asse Ue-Usa. A confermare le intenzioni, anche la dichiarazione di Joe Biden: “È un grande interesse degli Stati Uniti avere una buona relazione con la Nato e l’Ue“. Un altro sintomo dell’asset geopolitico in costruzione.
Sono giornate di ricomposizione dei fronti, quelle a cui stiamo assistendo in questi giorni. Tra il G7, il vertice Nato, il prossimo attesissimo incontro Biden – Putin, diventa sempre più chiaro il momento storico al quale stiamo assistendo: i leader delle principali potenze mondiali colgono l’attimo di tranquillità offerto dall’allentamento dei contagi per ricalibrare gli asset geopolitici post-pandemia. All’interno di questo quadro, si fa sempre più chiara l’intenzione di consolidare il patto Atlantico, logorato dalla presidenza Trump. Il sottofondo di ogni incontro resta sempre lo stesso: superare gli ostacoli alla cooperazione tra Ue e Usa, in modo da creare un fronte unico in grado di competere con lo strapotere di Russia e Cina. Ora l’intenzione sembra ora tradursi nei primi atti ufficiali. “Ue e Usa hanno concordato di sospendere per cinque anni i dazi punitivi che si infliggono a vicenda nel contesto della controversia Airbus-Boeing“: a confermarlo ai giornalisti è stata la rappresentante per il commercio degli Stati Uniti, Katherine Tai. E poi, a scanso di equivoci: “Invece di combattere uno dei nostri più stretti alleati, ci troviamo finalmente insieme di fronte a una minaccia comune. È un esempio per affrontare altre sfide, come quella della Cina“.
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Una disputa lunga 17 anni
La tregua assume un’importanza ancor maggiore se si pensa alla storia della contesa che coinvolge le rispettive società di fabbricazione Boeing e Airbus. Da 17 anni Washington e Bruxelles si accusano reciprocamente di aver agevolato le rispettive aziende, Boeing e Airbus, con sussidi pubblici illeciti. Nel novembre scorso la Wto aveva riconosciuto a Bruxelles il diritto di imporre tariffe su beni statunitensi per circa 4 miliardi di dollari. Nel 2019, tuttavia, lo aveva riconosciuto agli Usa, che hanno imposto dazi per 7,5 miliardi sui prodotti europei come contromisura agli aiuti di Stato ad Airbus. Una prima tregua sui dazi era arrivata nel marzo scorso, e prevedeva una durata di quattro mesi, fino a luglio. Ora il rinnovamento della pausa di cinque anni servirà a fornire il tempo necessario per risolvere definitivamente la questione, senza altri dazi.
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Grande entusiasmo
Il summit Usa-Ue “è iniziato con una svolta sugli aerei aprendo davvero un nuovo capitolo nelle nostre relazioni perché stiamo passando dalla disputa alla cooperazione sugli aerei dopo 17 anni di controversie”, ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Il commento è arrivato prima dell’inizio dell’incontro con il presidente Usa Joe Biden al Palazzo Europa di Bruxelles, stando a quanto confermato all’AGI da fonti della Commissione europea. L’obiettivo è chiaro e condiviso anche da Joe Biden: “È un grande interesse degli Stati Uniti avere una buona relazione con la Nato e l’Ue, una grande opportunità”.
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Agire in fretta
Attorno a questa e molte vicende di geopolitica che si fanno protagoniste di queste giornate, c’è soprattutto l’esigenza di agire in fretta e con decisione per recuperare il tempo “perduto” durante l’amministrazione Trump. A confermarlo è stato lo stesso presidente Usa, che ha ribadito: “Ho una visione molto diversa da quella del mio predecessore”. Un’esigenza che non è passata inosservata in Ue: “È un onore averla qui, il fatto che sia venuto così presto evidenzia il suo personale attaccamento all’Europa e noi lo apprezzamento. Gli ultimi quattro anni non sono stati facili. Il mondo è cambiato drammaticamente, l’Europa è cambiata, ma noi riaffermiamo la nostra amicizia e la nostra alleanza e non vediamo l’ora di lavorare insieme“, ha affermato von der Leyen. A fare eco anche un tweet di Charles Michel che sottolinea: “Il partenariato Ue-Usa è tornato, più forte che mai. Oggi rinnoviamo la nostra partnership e investiamo nella nostra prosperità e sicurezza future“. Insomma, le intenzioni ci sono e sono condivise. Ora non resta che capire quanto saranno uniformi e quanto saranno incisive.