L’avvocato Enrico Michetti candidato sindaco, la giudice Simonetta Matone candidata pro-sindaco: il centrodestra ha messo in campo le sue proposte per Roma.
Un intervento breve, che ribadisce e lancia definitivamente la candidatura dell’avvocato – e conduttore radiofonico – Enrico Michetti e del magistrato Simonetta Matone per il ruolo di sindaco e prosindaco al Comune di Roma. Questo il senso dell’iniziativa di questa mattina a piazza Euclide, quartiere Parioli. In occasione del lancio di una iniziativa nazionale di Forza Italia – una serie di gazebo per protestare contro la pressione fiscale – i due candidati hanno rilasciato alcune dichiarazioni.
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Presenti, oltre a Michetti e Matone, anche il coordinatore nazionale unico e vicepresidente di Forza Italia Antonio Tajani ed il senatore Maurizio Gasparri. Oltre ad una serie di considerazioni sulla necessità di allentare la pressione fiscale per consentire la ripresa economica del paese, il ticket candidato alla guida della capitale d’Italia si è anche espresso sul tema del razzismo, della discriminazione e dell’inclusione. Sollecitati da una domanda di un giornalista, l’inviato de La Presse, entrambi hanno ribadito la loro distanza da chiunque operi lontano dalla legalità.
Alla domanda specifica riferita alle organizzazioni neofasciste Forza Nuova e CasaPound – particolarmente attive a Roma – ed alla recrudescenza di fenomeni di razzismo e xenofobia, la Matone ha risposto in modo chiaro: “Noi siamo candidati civici che veniamo dalla società civile. Civile dice tutto, no?” “Anche loro?” ha chiosato il giornalista. E la Matone: “No, loro no”. Per non alimentare polemiche, Antonio Tajani si è affrettato a citare anche “i centri sociali” nel novero di coloro i quali si pongono fuori dalla legalità a cui si riferiva la Matone.
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Enrico Michetti invece ha fatto riferimento alla Costituzione, “al centro del mio modo di vivere. Che non ci debba essere alcun tipo di descriminazione” ha aggiunto, “io lo ritengo centrale”. Una precisazione che, temiamo, il candidato centrodestra sarà costretto ad esprimere spesso, nella breve ma caldissima campagna elettorale: a nemmeno una settimana dalla sua presentazione ufficiale già circolano frasi e dichiarazioni ambigue – proprio rispetto al tema del fascismo – da lui pronunciate durante i frequenti interventi in una popolare radio romana.
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