Putin: “Con gli Stati Uniti siamo al punto più basso degli ultimi anni”

Intervistato dalla NBC, a pochi giorni dal vertice con Biden a Ginevra, Vladimir Putin fa il punto dei rapporti tra Russia e Stati Uniti. E definisce Trump “straordinario”.

Cambia l’amministrazione, cambiano i nemici: il passaggio di consegne tra Trump e Biden – in modo molti più intenso rispetto ad altri avvicendamenti alla guida degli Stati Uniti – un cambiamento di “obiettivi strategici”. Se l’ex presidente repubblicano aveva decisamente messo “nel mirino” la Cina e l’Iran (e la Corea del Nord, ma era più rappresentazione che sostanza), il democratico Biden ha evidentemente riportato al centro della polemica in politica estera la Russia di Putin. I sospetti sull’azione degli hacker di Mosca a sostegno di Trump e contro Hillary Clinton nel 2016 (e forse lo stesso Biden qualche mese fa) certamente contribuiscono ad alimentare le tensioni tra la leadership democratica e la Russia; ma sono gli obiettivi strategici a livello globale a dettare le agende di politica estera, e limitare la sfera di influenza russa probabilmente per Biden è molto più importante che per Trump.

LEGGI ANCHE: Vaiolo delle scimmie, due casi registrati nell’uomo: «Evento raro»

In una intervista rilasciata alla rete televisiva americana NBC Vladimir Putin – a pochi giorni dal primo vertice con Biden, previsto a Ginevra  il 16 giugno – fa il punto della situazione sullo stato dei rapporti con gli Stati Uniti, ed il bilancio non è positivo.  Le relazioni, per Putin, sono “al punto più basso degli ultimi anni”, ma la Russia può lavorare con Joe Biden.  Nel corso dell’intervista Putin ha anche azzardato un paragone tra Biden ed il suo predecessore, Donald Trump, definito dal leader russo come una persona “straordinaria” e “di talento”.  “Può piacere o meno. Ma non veniva dall’establishment americano, ha affermato Putin, che ha descritto Biden come “radicalmente diverso da Trump“.

Per il presidente russo il tycoon è un “individuo pittoresco”, mentre il presidente americano è “un politico di carriera”, che ha trascorso “praticamente tutta la sua vita da adulto in politica. “E’ un tipo diverso di persona e spero davvero che, sì, ci sono vantaggi e svantaggi, ma non ci saranno decisioni mosse dall’impulsività da parte del presidente in carica”, ha proseguito Putin, che poi si è soffermato sugli attacchi ricevuti da Washington. A marzo il presidente russo è stato descritto da Biden come un “killer”.

LEGGI ANCHE -> Pescatore inghiottito da una balena si salva grazie ad un colpo di tosse del cetaceo

“Durante il mio mandato mi sono abituato ad attacchi da tutte le angolazioni e da tutte le aree con qualsiasi pretesto e ragione e di diverso calibro e ferocia”, ha replicato Putin, rispondendo al giornalista Keir Simmons che nell’intervista ha ricordato di quando Biden disse di essere d’accordo con l’affermazione che il presidente russo è un “assassino”. “Nulla mi sorprende”, ha proseguito il leader russo, che ha detto di considerare l’etichetta ‘killer’ come “espressione della cultura americana”, che negli Usa è “normale”, ma “non qui”. “Qui – ha incalzato – non è considerato normale”. Putin, tra l’altro, ha le idee molto chiare su quelli che saranno i temi del confronto con Biden. O meglio, su quelli che non lo saranno. Secondo Dmitrij Peskov, portavoce del presidente Putin, la sorte di Aleksey Navalny ad esempio non sarà oggetto di discussione durante il summit: “Non c’è nulla di cui discutere. Questo gentleman si trova in prigione e non ha nulla a che fare con le nostre relazioni con gli Usa”.

Gestione cookie