L’Italia si sta preparando gradualmente a diventare zona bianca. Le regioni con restrizioni minime, da domani, saranno 12.
La campagna vaccinale che procede a ritmi serrati, l’importante calo dei contagi permetteranno ad alcune Regioni di passare nella tanto attesa «zona bianca». Zona bianca che, però, non deve essere inteso come sinonimo di «liberi tutti».
Le Regioni in zona bianca
Saranno dodici le Regioni italiane che passeranno in zona bianca: Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte e Puglia che vanno ad aggiungersi a Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Molise, Abruzzo e Sardegna. A partire dal 21 Giugno, salvo cambiamenti, l’Italia intera sarà considerata zona bianca.
Cosa si può fare
Ma il passaggio dalla zona gialla a quella bianca cosa implica? Cosa si può e cosa non si può fare? In zona bianca le restrizioni sono minime. Per iniziare, niente più coprifuoco. Riaprono le piscine anche al coperto così come gli eventi sportivi al chiuso. Possono riprendere le loro attività anche i centri termali, le fiere, le sagre, i convegni e i congressi. E ancora i centri culturali, i centri di formazione, i parchi tematici e di divertimento. Aprono anche i casinò e i bingo. Non vi saranno più restrizioni nella vendita con asporto di cibi e bevande e lo stesso discorso vale per la consegna a domicilio.
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Continuano, invece, ad esserci dei limiti di persona a tavola in un ristorante, ma solo al chiuso. Limite che è di sei persone se non conviventi. Resta l’obbligo di indossare la mascherina e di rispettare le regole di distanziamento sociale. Le discoteche potranno riaprire ma non sarà possibile ballare. Ricomincia la stagione dei matrimoni: è arrivato, infatti, anche il via libera alle cerimonie religiose e i banchetti. In questo caso, però, sarà obbligatorio rispettare i criteri del Green Pass: essere vaccinati o guariti negli ultimi sei mesi o tampone negativo 48 ore prima dell’evento.
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Risultati incoraggianti
Roberto Speranza parla di «risultati incoraggianti». «Da lunedì, 40 milioni di italiani saranno in zona bianca. L’Italia ha, attualmente, uno dei migliori dati europei sull’incidenza» afferma il Ministro della Salute. »Questo risulto incoraggiante ci consente di guardare avanti con più fiducia. Dobbiamo insistere su questa strada con prudenza e gradualità. Oggi più che mai occorre conservare le corrette abitudini per non vanificare i tanti sacrifici fatti» conclude.