Per il professore ordinario di Igiene all’Università di Firenze, la scelta su AstraZeneca è giusta e tutti i farmaci utilizzati contro il Covid sono sicuri, se usati in modo corretto.
“Da vaccinologo e sostenitore di strumenti di prevenzione indispensabili mi sento sollevato. La decisione su AstraZeneca mi rincuora. Fa finalmente chiarezza“. Così Paolo Bonanni, ordinario di Igiene all’Università di Firenze e direttore del dipartimento di Scienze della salute nella stessa università, intervistato dal Corriere della Sera.
“Con i dati che la comunità scientifica ancora non possedeva sarebbe stato difficile intervenire come possiamo fare adesso con conoscenze accresciute, raccolte in questi mesi di vaccinazioni sul campo. Non si poteva più andare avanti con avverbi dubitativi. Dire che un farmaco fosse usato ‘preferibilmente’ o in via preferenziale sopra i 60 anni lasciava spazio a troppe incertezze” sottolinea. “Tutti i vaccini autorizzati per il Covid sono efficaci e sicuri“.
“Purtroppo sono state osservate reazioni avverse molto rare e molto gravi, le trombosi accompagnate da abbassamento di piastrine, che restano tuttora senza una spiegazione scientifica. Pochissimi casi su decine di milioni di immunizzati probabilmente dovuti a meccanismi di autoimmunità, una risposta eccessiva del sistema immunitario – prosegue Bonanni – Il legame tra il vaccino e i fenomeni di trombosi è più che plausibile. Era impossibile scoprirlo prima perché nelle fasi iniziali non si può comprendere se esiste un nesso tra l’inoculazione della dose e i coaguli”.
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“Non mi sono mai piaciuti i profeti del giorno dopo. I colleghi del Comitato tecnico scientifico hanno lavorato benissimo e in condizioni di mancanza di dati che sono arrivati solamente in fasi successive” afferma. Per Bonanni è stato fatto solo un solo errore: “La strategia comunicativa non ha favorito il vaccino AstraZeneca, sfortunato fin dall’inizio quando si disse che non doveva essere dato alle persone di età superiore ai 60 anni. È l’unica critica che mi sento di muovere”. Quanto al richiamo con un vaccino diverso, il professore di Igiene all’Università di Firenze assicura: “Non abbiamo molti dati ma in vaccinologia è una strada già percorsa. I risultati dovrebbero essere buoni se non migliori sul piano dell’efficacia e della sicurezza“.
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