Scoperta banda usurai a Palermo, 5 misure cautelari, sequestrati beni per 500mila euro.
La Guardia di Finanza di Palermo ha scoperto un’organizzazione di usurai, nell’ambito dell’operazione Tonsor’. La GdF su delega della Procura ha eseguito cinque misure cautelari emesse dal gip del capoluogo siciliano. In carcere è finito S.C., 63 anni, mentre sono stati sottoposti agli arresti domiciliari il figlio G.C., 34 anni, M.R., 61 anni, e G.C., 49 anni. Sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, usura, estorsione e autoriciclaggio. Nei confronti di A.C., 61 anni, invece, è stato applicato il divieto di dimora nel territorio del Comune di Palermo. Con lo stesso provvedimento il gip ha disposto il sequestro preventivo di beni degli indagati per un valore complessivo stimato di circa 500mila euro.
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Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Palermo, sono partite nel novembre 2019 e sono andate avanti sino a dicembre 2020. Grazie a intercettazioni telefoniche e ambientali, appostamenti, pedinamenti, videoriprese, esami dei flussi finanziari, la Polizia ha scovato il gruppo criminale. Il gruppo capeggiato dal 63enne Salvatore Cillari, fratello di un boss ergastolano. I criminali, almeno a partire dal 2016, avrebbero erogato prestiti di denaro con l’applicazione di tassi di interesse di tipo usurario nei confronti molte persone. Coloro che beneficiavano dei prestiti si trovavano nell’area palermitana e romana. La somma complessiva è pari a circa 150.000 euro.
Banda di usurai tra Roma e Palermo: tra le vittime il conduttore Marco Baldini
Gli investigatori spiegano che “Parte dei proventi illeciti sarebbero stati poi ‘autoriciclati’ dal figlio dell’indagato, attivo collaboratore del padre nelle azioni criminali, in un’attività economica nel settore della ristorazione nel pieno della movida palermitana“. Gli altri componenti del gruppo avrebbero operato a vario titolo come intermediari, entrando in contatto con le vittime, proponendo ‘piani di rientro‘, nonché veicolando ‘messaggi’ per il rispetto della scadenza delle rate concordate.
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Tra le vittime della banda di usurai c’era anche il conduttore radiofonico Marco Baldini. Nel 2017 Baldini finisce nella sua rete e dalle intercettazioni emerge come a giugno del 2018 il conduttore radiofonico dovesse ancora restituire circa 60mila euro. Non sapendo di essere intercettato, infatti, uno degli indagati rivela: “Avanza un terremoto di soldi!!! Questo Marco Baldini… questo di Roma… ci deve dare (a Salvatore Cillari, ndr) sessanta e rotti mila euro… ora domenica parte… ci ha telefonato… vedi che sto salendo… ti sto venendo a rompere le corna!!!“