Due bambini di 10 e 12 anni sono stati querelati e sono finiti sotto interrogatorio per invasione di edificio: a portarli in procura il proprietario dell’immobile. Ai carabinieri i bambini hanno raccontato di voler riprendere il pallone.
Un fatto che ha quasi dell’incredibile, quello avvenuto in quel di Rimini. Secondo quanto si apprende dalle fonti, due bambini di 10 e 12 anni sarebbero stati querelati per invasione di edificio. I piccoli, infatti, si sarebbero introdotti all’interno di un immobile del posto per riprendere il pallone, finito per sbaglio entro i confini della proprietà durante i loro giochi. A coglierli sul fatto un vicino dello stesso proprietario che, allertate le forze dell’ordine, li ha fatti così convocare in caserma per essere sottoposti, in lacrime, a un interrogatorio.
Sulla vicenda sta ora indagando la Procura di Bologna. L’episodio è successo nel mese di aprile in Provincia di Rimini, per il qule sono ora finiti sotto interrogatorio, in caserma dai carabinieri, due bambini di 10 e 12 anni. La loro colpa sarebbe quella di essere entrati in un immobile disabitato per riprendersi il pallone. A querelarli è stato il proprietario dell’immobile, che avrebbe ricevuto la “soffiata” da parte di un vicino di casa – forse scambiandoli per dei ladri. Durante l’interrogatorio con i militari, a raccontare come sono andati i fatti sarebbe stato il più piccolo, scoppiato in lacrime. Il più grande, invece, si sarebbe difeso dicendo di non essere presente in quel momento.
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Ad assistere i piccolini è l’avvocato difensore Alfonso Marra, che ha spiegato: “Sono sorpreso della convocazione in caserma, il proprietario non era in casa ma un vicino aveva visto i ragazzi e credendoli dei ladruncoli lo aveva allertato. Lui dal canto suo non ci ha pensato due volte ed ha fatto subito partire una denuncia”. E ha poi sottolineato: “Sono rimasti traumatizzati e impauriti da questa vicenda. Il più piccolo, che fa la quarta elementare, pur consapevole di aver fatto una marachella, tutto si aspettava tranne che questa convocazione di fronte ai carabinieri”.
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Nonostante la brutta vicenda a cui i bambini sono costretti a partecipare, il legale ha però ringraziato i carabinieri e la la polizia giudiziaria, “formata per trattare con i minori”. “Sono stati molto comprensivi, squisiti, soprattutto nei confronti del più piccolo che piangeva e che frequenta la quarta elementare. Hanno avuto una grande sensibilità, lo hanno rassicurato quando si è messo a piangere”.
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