Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno richiesto ufficialmente una indagine approfondita in merito alle origini del Covid-19. La domanda sarebbe, in base alle indiscrezioni, contenuta nella bozza per il vertice in programma il prossimo 15 giugno a Bruxelles. L’obiettivo è di avere “trasparenza” e ottenere “prove documentali”. I dati forniti dalla Cina finora non sono stati soddisfacenti in tal senso.
Uno dei temi del vertice in programma il prossimo 15 giugno a Bruxelles potrebbe essere relativo alle origini del Covid-19. Gli Stati Uniti e l’Unione Europea, in base a quanto riporta Bloomberg dopo avere visionato una bozza della dichiarazione per l’evento, intendono richiedere ufficialmente una indagine approfondita sulla questione. Le ricerche portate avanti finora, infatti, non hanno dato esiti soddisfacenti né hanno tantomeno chiarito i dubbi. Una delle ipotesi è che il virus sia nato all’interno del laboratorio di Wuhan, motivo per cui gli Usa recentemente hanno chiesto di poterlo ispezionare, senza tuttavia ricevere risposta. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, come molti altri, nel corso dell’audizione al Congresso di lunedì scorso, aveva lamentato una “assenza di trasparenza” da parte della Cina.
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Da Stati Uniti e Unione Europea adesso arriva dunque una nuova richiesta di “indagine approfondita” sull’origine del Covid e l’avvio di una “fase due” nel segno della “trasparenza, la condivisione dei dati e libera da interferenze”. L’appello che arriva a Pechino è quello di fornire “prove documentate”, oltre a permettere un coinvolgimento diretto degli ispettori dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Nella bozza del documento redatta in vista del vertice del prossimo 15 giugno i Paesi richiedenti “si impegnano a lavorare insieme per lo sviluppo e l’uso di mezzi rapidi e indipendenti per indagini future”. La dichiarazione, ad ogni modo, potrebbe essere ancora modificata.