Il Tribunale dell’Aja ha confermato in appello la condanna all’ergastolo per Ratko Mladic, conosciuto anche come il boia di Srebrenica. In quella occasione, nel luglio 1995, furono massacrati 8 mila bosniaci musulmani. Le accuse a carico dell’ex capo militare dei serbi di Bosnia sono di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità. La sentenza è definitiva: non ci saranno ulteriori possibilità di ricorso.
La condanna al carcere a vita nei confronti di Ratko Mladic è stata confermata dalla Corte d’Appello del Tribunale dell’Aja. L’ex capo militare dei serbi di Bosnia è accusato di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità. I magistrati hanno ritenuto che egli sia uno dei principali responsabili per il genocidio di Srebrenica, dove nel luglio 1995 furono massacrati 8 mila bosniaci musulmani, nonché per il lungo assedio di Sarajevo, durante il conflitto armato in Bosnia del 1992-1995. Il boia, come è comunemente conosciuto, è l’ultimo criminale di guerra eccellente giudicato dalla giustizia internazionale. L’ex generale, che oggi ha 78 anni, era presente in aula ed è apparso in buone condizioni di salute. Giacca scura e cravatta azzurra, accompagnato da agenti di sicurezza. L’uomo ha manifestato il proprio dissenso per la conferma della condanna.
Le reazioni alla conferma dell’ergastolo a Ratko Mladic
Da ogni parte del mondo sono arrivate le reazioni della politica a seguito della conferma dell’ergastolo a Ratko Mladic. “Spero sinceramente che la conferma del verdetto di colpevolezza di Ratko Mladic porti il sollievo della giustizia compiuta alle molte vittime che hanno sofferto le atrocità e perso le persone amate a Srebrenica, Sarajevo e in altri comuni durante la guerra degli anni ’90 nell’ex Iugoslavia“. Lo ha dichiarato Dunja Mijatovic, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa. “Mentre il caso Mladic è chiuso, le idee su cui poggiavano il genocidio e le atrocità commesse sotto il suo comando sono ancora molto presenti, e sono sfruttate dai nazionalisti che vogliono che il futuro della regione sia caratterizzato dalle divisioni etniche, discriminazione e odio per gli altri. Dobbiamo denunciare queste idee e opporci ad esse con vigore. Venire a patti con il passato e rendere la giustizia è il solo modo di raggiugere la riconciliazione nell’ex Iugoslavia“.
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A fare eco a Dunja Mijatovic anche il presidente americano Joe Biden. “Questa storica sentenza mostra che coloro che commettono crimini orribili saranno considerati responsabili e rafforza la nostra comune risolutezza nel prevenire che future atrocità accadano in qualsiasi parte del mondo”. Lo ha scritto in una nota.