L’infettivologo Matteo Bassetti intende mettere un freno agli allarmismi relativi alla diffusione della variante indiana. Essa, infatti, sta generando timori in Gran Bretagna, ma i rischi sarebbero derivanti dal fatto che il Paese ha preferito somministrare nel minore tempo possibile soltanto la prima dose del vaccino a un gran numero di persone. L’Italia, invece, ha fissato dei tempi di richiamo più brevi, per cui i contagi dovrebbero essere bloccati.
Il Regno Unito, nell’ultima settimana, ha registrato un aumento dei contagi di Covid-19 del 90%. In particolare, a terrorizzare il Paese è la variante Delta, ovvero quella indiana. In più giorni si sono superati i 6 mila nuovi casi. I numeri al momento sono contenuti, ma l’allarme potrebbe presto nascere. Il Governo britannico, da parte sua, aveva programmato le riaperture il prossimo 21 giugno, ma è possibile che a fronte di questi dati il “via libera” venga rinviato ancora. Le notizie dei tabloid inglesi, intanto, rimbalzano anche in Italia. Il Paese intende difendersi dall’avvento di una nuova ondata, ma gli esperti rassicurano in merito a tale possibilità. L’infettivologo Matteo Bassetti, in tal senso, è convinto che la variante Delta non creerà grandi problemi nella penisola. Il motivo è che se in Gran Bretagna si è scelto di somministrare in modo massiccio la prima dose del vaccino contro il virus, rinviando a oltranza il richiamo, qui invece si è proceduto per fasce di età, somministrando anche la seconda dose in tempi brevi. Il richiamo, dunque, assicurerebbe una adeguata protezione.
Bassetti sulla variante Delta
“I nuovi casi nel Regno Unito inglesi, contagiati dalla variante Delta (indiana) sono circa 13mila infettati, 125 sono finiti in ospedale e la stragrande maggioranza, il 90%, non era stato vaccinato o aveva ricevuto una solo dose. Solo tre persone vaccinate con due dosi sono state infettate”. Così Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, ha rassicurato gli italiani in merito alla possibilità di una nuova ondata di Covid-19, come avvenuto all’estero. Gli studi medici sul vaccino contro il virus, in tal senso, al momento fanno tirare un sospiro di sollievo agli esperti. “La doppia dose di vaccino anti-Covid funziona, probabilmente questo aumento dei contagi si è verificato tra la prima dose e il richiamo. Gli inglesi poi hanno fatto un intervallo più lungo dovuto alla strategia di vaccinare tutti subito con una unica dose. I dati dimostrano che la variante Delta viene ampiamente bloccata dal ciclo completo di vaccinazione”.
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L’obiettivo, dunque, è continuare a ritmi alti la campagna di vaccinazione contro il Covid-19, in modo da coprire tutte le fasce della popolazione. Dalla scorsa settimana anche i più giovani, un cospicuo vettore del virus, possono ricevere la propria dose. “In Italia la variante Delta c’è ma non è così diffusa come nel Regno Unito dobbiamo però vigilare affinché non si diffonda. Pensiamo che nel Regno Unito il 76% degli adulti ha ricevuto una dose di vaccino ma solo il 52% ha ricevuto due dosi, questo mi fa essere ottimista sulla situazione in Italia. Mettiamo ora fieno in cascina coprendo con prima e seconda dose tutti gli italiani e a settembre saremo pronti. Magari – ha concluso Matteo Bassetti – ci saranno ancora dei contagi ma non le ospedalizzazioni con casi gravi”.