L’Italia detiene il record di serie tv e film scaricati illegalmente online: il 58 per cento della quota di mercato dei film pirata in Europa.
Quasi il 60 per cento. È questa la quota di mercato detenuta dall’Italia per quanto riguarda il download di serie tv e film pirata, stando allo studio diffuso dall’Euipo, l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. “L’Italia detiene quasi il 58% della quota di mercato dei film pirati in Ue”, è scritto appunto nel report. È il Paese che detiene il primato in Europa nell’offerta e nel consumo di contenuti digitali lesivi del diritto d’autore.
Per guardare i prodotti televisivi illegalmente gli italiani si iscrivono ad alcune IPTV illegali, in cui vengono distribuiti i contenuti pirata. Gli abbonati, continua ancora lo studio europeo, “ammontano a 661.924 mila italiani“. E il costo medio di un abbonamento “è stato di 3,75 euro mensili per utente e 44,98 euro annui”. Tra i titoli maggiormente scaricati illegalmente in Italia, i film più gettonati sono stati Thor, Justice League e Blade Runner 2049. Le serie tv Mr. Robot, The Walking Dead e Vikings. Ma anche i cantanti vengono danneggiati dal mercato dei prodotti pirata online: primi tra tutti Ricky Martin, Ed Sheeran e Bruno Mars.
La pandemia ha visto aumentare i consumi della pirateria digitale, ma non solo. Nello studio sono finiti al centro dell’attenzione anche medicinali contraffatti, spesso acquistati sul web, come gli antibiotici e gli antidolorifici. Oppure altri prodotti sanitari come dispositivi di protezione individuale e mascherine. Una crescita del traffico illecito che “ha messo in evidenza il fenomeno, in quanto i trasgressori lucrano sull’insicurezza delle persone per quanto attiene ai nuovi trattamenti e ai vaccini”, si legge nel report. In Italia, solamente nel 2020, sono stati sequestrati 2.192 chili di farmaci provenienti dal traffico illecito. A livello globale, il commercio dei prodotti farmaceutici contraffatti ammonta a 4 miliardi di euro.
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L’Italia, dunque, è al primo posto nella classifica della pirateria digitale. Ma la maggior parte delle merci fisiche illegali proviene dall’Asia. Il 6,8 per cento delle importazioni nell’Unione europea, infatti, è costituito da prodotti contraffatti che arrivano per la maggior parte dalla Cina e da Hong Kong. Un mercato dal valore di 121 miliardi di euro all’anno. E l’80 per cento delle merci false sequestrate nei container di tutto il mondo provengono da questi due Stati.
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“Quasi un europeo su 10 (9 per cento) ha affermato di avere acquistato prodotti contraffatti a causa di indicazioni fuorvianti”, è specificato nello studio europeo sul rapporto tra i cittadini e la proprietà intellettuale. L’acquisto di prodotti contraffatti è maggiore in alcuni Paesi, come la Bulgaria (19 per cento), la Romania (16 per cento) e l’Ungheria (15 per cento). Al contrario gli Stati più virtuosi sono la Svezia (2 per cento) e la Danimarca (3 per cento). Per quanto riguarda l’Italia, “il 6 per cento della popolazione afferma di essere stato indotto con l’inganno ad acquistare prodotti contraffatti“, quindi il nostro Paese – per quanto riguarda l’acquisto di merci illegali – si colloca nettamente al di sotto della media dell’Ue”.
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