Il virologo Crisanti propone di ‘geolocalizzare chi entra nei luoghi pubblici’ per combattere il Covid19. Questo metodo non andrebbe ad intaccare la nostra privacy, già compromessa dalla tracciabilità commerciale.
In Inghilterra è stata avviata la geolocalizzazione di chiunque entra in un luogo pubblico. Il virologo Andrea Crisanti propone di seguire questo modello. Anche per l’Italia sembra essere “il giusto compromesso” che aiuterebbe nella guerra contro il Covid-19. “Ogni volta che una persona entra in un cinema, in uno stadio, in un ristorante“, insomma in un luogo pubblico deve “scannerizza un codice QR e immediatamente si sa che è stata lì“. Il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova precisa che non si tratterebbe di una geolocalizzazione continua. Come sottolinea Crisanti ad Agorà su Rai 3 non è una “geolocalizzazione continua, in ogni singolo istante”, ma si tratta di un “compromesso” che “non mi pare una grande deroga al diritto di privacy”.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, Sileri: «Nessun divieto per chi completa vaccini, green pass per discoteche»
Per quanto riguarda la privacy, infatti, Crisanti fa notare che “Nel momento in cui uno paga con la carta di credito, o con App o con qualsiasi altro strumento, è chiaro che in quel momento già delega tutti i suoi diritti di privacy“. “Noi siamo continuamente tracciati per fini commerciali. La privacy è il recinto legislativo attraverso il quale le grandi compagnie gestiscono il loro business. Sarei dell’idea di scardinare questa cosa, di abolire la privacy, perché è il solo modo per rompere questi monopoli“.