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Cronaca

Aggressione e minacce a medico fiscale nero durante controllo dell’Inps: “Da qui non esci vivo”

Un uomo, assente da lavoro poiché in malattia, era andato a passeggiare al mare quando ha ricevuto la visita del medico fiscale. Avvertito dalla moglie, il dipendente è tornato a casa in fretta e furia. Per evitare sanzioni ha aggredito, minacciato ed insultato il dottore incaricato di accertare le sue condizioni, Nelson, di origini camerunesi. L’episodio di razzismo, avvenuto a Chioggia, ha generato numerose polemiche.

Nelson, il medico fiscale di origini africane aggredito – meteoweek.com

Un altro episodio di razzismo. La vittima, questa volta, è Nelson, nato in Camerun ma arrivato in Italia da bambino. All’Università di Padova si è laureato in Medicina e all’età di 30 anni lavora come medico fiscale per conto dell’Inps a Chioggia, in provincia di Venezia. Da sei mesi vive qui, insieme alla moglie italiana e alla loro bambina di due anni. Mercoledì scorso si è recato presso l’abitazione di un uomo in malattia per effettuare le necessarie verifiche, ma non lo ha trovato in casa. Il furbetto era uscito in bicicletta, con costume e infradito, per una passeggiata al mare. Dopo essere stato avvertito dalla moglie del controllo, è tornato in fretta e furia. Piuttosto che ammettere l’errore, tuttavia, ha aggredito il dottore. Insulti razzisti e minacce di morte. Un vicino, intanto, assisteva alla scena senza intervenire. Il malcapitato ha sporto denuncia ai Carabinieri, ma adesso teme ulteriori ripercussioni sulla sua famiglia.

Il racconto di Nelson, il medico fiscale

Ne**o di me**a, o firmi che ero a casa, o non esci vivo. Ti taglio la testa, non puoi venire in Italia a fare il ca**o che ti pare”. Queste le vergognose frasi rivolte dal dipendente a Nelson, il quale con amarezza racconta l’aggressione subita mentre stava semplicemente facendo il suo lavoro. Prima è stato bloccato all’interno dell’abitazione, successivamente le botte e le minacce. “La cosa assurda è che mentre venivo aggredito e spintonato, un vicino ha assistito alla scena ma non ha mosso un dito per difendermi. Quando poi me ne sono andato, quell’uomo mi ha inseguito in motorino e ha distrutto la maniglia dello sportello”, ha raccontato. La denuncia ai Carabinieri è stata presentata, ma il medico fiscale tema che essa non possa essere sufficiente a difendere lui e la sua famiglia. È per questa ragione che vuole allontanarsi da Chioggia. “Ho chiesto il trasferimento, ho paura per la mia famiglia e non posso lavorare in queste condizioni. Ho una bambina di due anni, non sopporto l’idea che cresca in una società dove ci sono individui che usano il colore della pelle per insultare”.

Dopo le prime dichiarazioni a caldo, dettate dallo sconvolgimento, Nelson tuttavia ha voluto stemperare l’orda di polemica nata. In tanti, d’altronde, gli hanno manifestato la propria vicinanza. In una lettera pubblicata sul Corriere del Veneto, dunque, ha precisato di non avere mai subito altre aggressioni di questo genere da quando vive a Chioggia. “Sono ancora frastornato e senza parole. Volevo portare alla luce due grossi problemi: le aggressioni agli operatori sanitari e quelle a sfondo razziale. Sono perfettamente cosciente di come le problematiche sociali di questi anni abbiano alimentato paure e pregiudizi di tanti italiani, ma la diffidenza, forse inevitabile, non può diventare maleducazione e violenza. A Padova non mi sono mai sentito discriminato e a Chioggia ho conosciuto persone fantastiche, sarebbe un errore se fossi il primo a fare di tutta l’erba un fascio. Ora basta, le persone si giudicano per le loro azioni e vorrei che ora tornasse il silenzio”, ha scritto.

Il post della moglie

A parlare della questione, in un post su Facebook, è stata anche la moglie di Nelson. “E’ il 2 giugno – comincia – stai aspettando con la tua bambina che il suo papà torni dal lavoro per mangiare una pizza. Invece ti arriva una telefonata in cui lui ti dice con voce strozzata che ha chiamato la polizia perché lo stanno inseguendo in moto e lo vogliono picchiare”. Momenti di terrore, poi a freddo la riflessione. “Non importa se sei la persona più buona e corretta del mondo, se ti sei laureato in medicina a Padova, se parli italiano meglio di un madrelingua, se ti presenti sul lavoro sempre ben vestito e con un cartellino identificativo, se sei sempre cordiale ed educato. A Chioggia sei un nero di me**a”. Questo lo sfogo della donna, mamma di una bambina di due anni. Ora vuole giustizia per il vile atto. “È troppo per un uomo, un bravo ragazzo. È troppo per la società del ventunesimo secolo. È troppo per me, che lo amo e non posso continuare ad avere paura di non veder rincasare la sera il meraviglioso padre di mia figlia. Non è più ignoranza, maleducazione o stupidità. Questa è violenza. Violenza del branco”.

Nelson insieme alla moglie e alla figlia – meteoweek.com

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Il sostegno di concittadini e colleghi

Nelson e la sua famiglia, a seguito del vergognoso gesto subito, hanno ricevuto il sostegno di tanti concittadini e non solo. Tra questi anche il sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro. “Questa non è la mia città e non è la società che vogliamo per i nostri figli. Una violenza assurda, aggravata da frasi razziste”, ha detto. Inoltre, ha espresso al medico la sua vicinanza nel percorso giudiziario che ne scaturirà. “Il medico ha fatto bene a denunciare pubblicamente ciò che gli è accaduto. E noi, come lui, non dobbiamo tollerare episodi incresciosi come questi”.

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A fare eco al primo cittadino anche l’Ordine dei Medici di Padova, a cui anche Nelson è iscritto. “Stava svolgendo le sue mansioni ed è stato vittima di violenza e razzismo, ancora una volta la nostra categoria viene minacciata. Da eroi acclamati dell’emergenza Covid, ora si ritorna ad essere aggrediti”, si legge. Insieme ai rappresentanti della categoria, a manifestare vicinanza al trentenne sono stati anche Andrea Orlando, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, e di Pasquale Tridico, presidente dell’Inps.

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