Guasti e avarie fanno rimandare l’apertura agli impianti di Piemonte, Lombardia e Trentino Alto Adige. Ma solo dopo la tragedia del Mottarone.
Controlli a tappeto, ma solo dopo una tragedia. Così si riparano guasti e avarie in Italia, e d’altronde non è una novità. È successo negli anni scorsi con il ponte Morandi, il viadotto autostradale della A10 collassato il 14 agosto 2018, causando la morte di 43 persone: solo dopo il crollo, sono iniziate periodiche – e regolari – manutenzioni sulle strutture. E ora sta succedendo la stessa cosa con la funivia Stresa Mottarone, dopo la tragedia che lo scorso 23 maggio ha provocato 14 vittime.
Di fronte alla possibilità di causare un incidente della portata di quello del Mottarone, i gestori di cabinovie, funivie e seggiovie hanno iniziato – o continuato – a fare i controlli necessari per garantire la sicurezza dei clienti. E così, dopo un controllo dell’agenzia di stampa Agi, è emerso che tre strutture che avevano già annunciato l’apertura, l’hanno poi rimandata a causa di guasti o avarie.
La funivia di Oropa
È il caso della funivia di Oropa, situata alle spalle del Santuario, che avrebbe dovuto riaprire il giorno prima della tragedia del Mottarone, il 22 maggio. Lo avevano annunciato i gestori proprio sul sito internet con un messaggio datato 19 maggio: “Da sabato 22 maggio 2021 si riparte! Finalmente è arrivata la bella notizia! da sabato 22 maggio sarà nuovamente possibile raggiungere le nostre amate montagne usando la funivia”, era scritto sulla pagina. Salvo poi rimandare l’apertura, con una comunicazione che ha preso il posto della precedente: la “funivia è momentaneamente chiusa causa guasto elettrico. Verrà ripristinata in settimana, apertura prevista per sabato 29 maggio”. Eppure oggi, venerdì 4 giugno, l’impianto è ancora fermo “a causa di un guasto tecnico”.
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Gli impianti della Val di Lei
Chiusi anche gli impianti della Val di Lei, la parte alta di Madesimo, in provincia di Sondrio. Domenica 30 maggio, sempre attraverso il sito internet, è stata diffusa una “comunicazione urgente” in cui veniva spiegato agli utenti il motivo della chiusura. “Dopo le verifiche e le prove effettuate in data odierna abbiamo rilevato un danno meccanico alla seggiovia della Val di Lei non risolvibile in breve tempo. Ci vediamo costretti ad annullare tutta l’apertura prevista per il mese di giugno relativamente agli impianti della Val di Lei. I biglietti acquistati e non goduti verranno integralmente rimborsati. Dal 12 giugno proseguiremo con il calendario estivo già comunicato in precedenza”, è scritto.
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Gli impianti del Passo dello Stelvio
Stessa sorte, infine, per gli impianti del Passo dello Stelvio. Qui il problema non è un guasto già comprovato, ma piuttosto l’ammissione di non poter effettuare i controlli necessari per la riapertura. Così è stato spiegato con una nota: “Causa sospensione delle attività ricognitive, indipendenti dalla nostra volontà, con grande dispiacere ci vediamo costretti a posticipare la data di apertura degli impianti di risalita al prossimo 12 Giugno”.