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Politica

Salvini: “Spero entro giugno federazione del Centrodestra”. Il programma della coalizione

Il leader del Carroccio vuole liste uniche del Centrodestra che appoggia il Governo Draghi. E interviene su alleanze e riforme, giustizia, vaccini, fisco, reddito di cittadinanza e legge elettorale

Matteo Salvini cerca una difficile soluzione alle candidature per le amministrative di Roma a Milano dove il Centrodestra non ha ancora trovato la quadra. A questo proposito il leader della Lega dichiara: “Ho appena visto Simonetta Matone che mi ha fatto un’ottima impressione. conosce Roma, è giudice, ha molte competenze. Oggi vedrò Enrico Michetti. Pure a Milano si susseguono gli appuntamenti: la dottoressa Racca, persona di alto livello, Rasia che si è mostrato brillante. Vado, anzi andiamo avanti, nel giro di qualche giorno decideremo”.

Salvini vuole però rilanciare l’alleanza tra i partiti della coalizione con una proposta: “Credo e spero entro giugno di arrivare alla federazione delle forze di Centrodestra, almeno di quelle che sostengono il governo Draghi. Tutte”. E sottolinea che “siamo tutti sullo stesso piano ma dobbiamo fare un passo in avanti. Per esempio creando gruppi unici alla Camera e al Senato. Ancora, con un lavoro di coordinamento, con conferenze stampa comuni, con iniziative legislative nel segno dell’unità. Ci sono tanti modi per rafforzare l’unità del Centrodestra. Stimo Toti e Brugnaro, ma credo che sia giusto trovare una sintesi senza litigi nel Centrodestra. Abbiamo il dovere di creare con tutti liste comuni nel 2023. Tutti insieme nel maggioritario, scegliendo candidati comuni a tutto il Centrodestra, poi ciascuno farà la sua gara nel proporzionale e lì esprimerà la propria identità”.

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Salvini prosegue spiegando quali siano gli obiettivi del “suo” referendum sulla giustizia: “I sei temi che ho sposato d’intesa con il Partito Radicale non sono materia trattata dal Parlamento e nemmeno dal governo. Noi sosteniamo ad esempio la possibilità per un magistrato di candidarsi al di fuori delle correnti. Insomma, proviamo a far fuori questo meccanismo deleterio spiegato da Luca Palamara nel suo libro. E poi ci occupiamo della responsabilità civile dei giudici, tema già oggetto di un referendum negli anni Ottanta. Vogliamo modificare la custodia cautelare: ci sono 22.000 persone in cella in custodia cautelare, ci sono mille casi l’anno di soggetti che vengono assolti o prosciolti dopo il carcere, grazie e arrivederci. No, non va bene”.

La mia preoccupazione – prosegue il leader della Lega – è che Pd e Movimento Cinque Stelle non vogliano le riforme che noi e Draghi vogliamo fare. Noi stimoliamo, ma intanto procediamo sulla giustizia con Cartabia e Draghi. Più in generale rispetto al governo Conte, c’è un abisso, siamo molto, molto più avanti. Pensi solo Figliuolo rispetto ad Arcuri. E siamo solo all’inizio. Lavoriamo sulla pubblica amministrazione, sul fisco e su tanti altri fronti. Condivido al 100 per cento l’impegno di Brunetta per una pubblica amministrazione giovane, smart, digitale. Vogliamo i concorsi in 100 giorni, vogliamo procedure snelle, vogliamo la meritocrazia. Brunetta sta mettendo mano alla materia e il parlamento è chiamato a pronunciarsi a breve. È un tornante decisivo”. Quanto al fisco, possiamo subito alzare la Flat tax per le partite Iva in regime forfettario, portando il tetto da quota 65mila a 100mila euro. Questo si può fare già domani”. Riguardo alla revisione delle aliquote Irpef di cui ha parlato Berlusconi, “temo non si farà in tempo. Le farà il prossimo governo di centrodestra”.

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Quanto alla legge elettorale, “non voglio perdere tempo con Pd e 5 Stelle in discussioni estenuanti per mesi”. Sul blocco dei licenziamenti, conclude, “Ci sono settori che hanno bisogno di qualche protezione in più fino ad ottobre e altri che hanno il problema di assumere. È la linea di Draghi che condivido al 100 per cento. Nessun ripensamento. Certo, servono i voucher, serve il lavoro a tempo, si dovrebbe superare la logica del reddito di cittadinanza. Era nato per aiutare a trovare il lavoro ed è diventato un tappo, oppure facilita il lavoro in nero. In ogni caso, spingo su questo versante e poi sto preparando un testo per far pagare finalmente le tasse alle multinazionali che nel nostro Paese raccolgono profitti miliardari“.

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