Mafia, confiscati 100 mln a imprenditore: gestiva complesso turistico

Le indagini della Direzione investigativa antimafia hanno incastrato l'imprenditore - meteoweek.com
La Corte d’Appello di Palermo ha emesso un provvedimento di confisca di beni per oltre 100 milioni di euro nei confronti di un imprenditore legato alla mafia. L’uomo aveva rilevato da quest’ultima un importante complesso turistico e su di esso investiva ingenti capitali dalla provenienza illecita. Il sequestro, oltre alla struttura in questione, ha riguardato anche altri immobili, terreni e conti bancari.

Appartamenti, terreni, conti bancari e compendi aziendali. Beni mobili e immobili dal valore totale di oltre 100 milioni di euro, di proprietà di un imprenditore originario di Monreale, in provincia di Palermo, nei confronti del quale la Corte d’Appello ha confermato un provvedimento di confisca. L’uomo, infatti, in base alle indagini della Direzione investigativa antimafia, era legato a famiglie malavitose del mandamento di Mazara del Vallo, in provincia di Trapani. Anni fa da queste ultime aveva rilevato un importante complesso turistico sul litorale di Campobello di Mazara. I proventi delle attività illecite di Cosa Nostra, dunque, erano stati in parte investiti su di esso. Al suo interno, all’epoca, erano ospitate anche ville in possesso di noti boss mafiosi.
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In tempi più recenti l’imprenditore palermitano aveva ottenuto ingenti finanziamenti pubblici nazionali e comunitari. Anche in questo caso, per il loro utilizzo, aveva coinvolto i boss della mafia siciliana. La situazione di sperequazione dei redditi dichiarati dall’uomo rispetto ai beni accumulati negli anni era palese in base a quanto emerso dalle investigazioni della Dia. La Corte d’Appello di Palermo, dunque, non ha potuto fare altro che confermare il provvedimento di confisca di beni dal valore di oltre 100 milioni di euro emesso dal Tribunale di Trapani nel 2016. É stata confermata, inoltre, anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di anni tre con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.