Bar e ristoranti tirano un sospiro di sollievo a seguito dell’allentamento delle misure di restrizione contro il Covid-19. Gli italiani hanno invaso le attività di ristorazione nel primo weekend di libertà e nel giorno della Festa della Repubblica. Le analisi di Coldiretti rivelano infatti che il 62,5% della popolazione ha scelto di trascorrere ore all’aria aperta in serenità, per lo più tra mare e campagna.
Una boccata di ossigeno per i bar e i ristoranti. Gli italiani, infatti, sono tornati a riempire le attività, prima all’aperto e adesso anche al chiuso. Lo slittamento del coprifuoco ha incentivato le famiglie ad uscire. Una stima di Coldiretti, nel dettaglio, rivela che ben 6 persone su 10 (il 62,5% della popolazione) hanno prenotato in qualche locale nel primo weekend di apertura totale. I 360 mila servizi di ristorazione presenti nel Paese hanno registrato quasi il tutto esaurito. La storia si è ripetuta anche mercoledì 2 giugno. In quel caso, in particolare, ben 9 milioni di italiani (quasi il 20%) hanno optato per una gita fuori porta. Al mare, in montagna o in campagna. Boom di prenotazioni, a tal proposito, nei 24 mila agriturismi nazionali. Essi hanno il vantaggio di godere di ampi spazi aperti, dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza. Dai prossimi giorni la situazione sarà ancora in miglioramento con il “via libera” alle tavolate all’aperto senza numero massimo di commensali.
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Le riaperture, ha sottolineato la Coldiretti, rappresentano un importante segnale di ripartenza per le attività di ristorazione. Il settore è stato infatti tra i più duramente colpiti dalle misure restrittive utili a evitare la diffusione del Covid-19, che hanno provocato un crack senza precedenti. Il fatturato di bar e ristoranti, nell’ultimo anno, è quasi dimezzato (-48%) per una perdita complessiva di quasi 41 miliardi di euro. A beneficiare della boccata d’ossigeno, ha precisato l’Organizzazione degli imprenditori agricoli, sono anche le piccole produzioni di nicchia, custodite lungo tutta la Penisola da generazioni dagli agricoltori la cui sopravvivenza è determinata proprio dalla ripresa del turismo e della ristorazione. Si tratta di un tesoro di 5.266 prodotti alimentari tradizionali unici al mondo legati alla storia e all’economia dei territori, che sono il simbolo della grande creatività, tradizione, qualità e sicurezza alla base del successo del Made in Italy nel mondo.
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