Ciro Grillo, gli indagati per violenza sessuale rinunciano all’interrogatorio. Avevano chiesto un nuovo interrogatorio ma hanno ritirato la richiesta
Gli indagati con l’accusa di stupro di gruppo ai danni di Silvia (nome di fantasia) avevano chiesto di essere interrogati per la terza volta dalla procura di Tempio Pausania prima che si giungesse alla richiesta di processo o all’archiviazione. Ma a sorpresa gli indagati Capitta e Lauria hanno rinunciato, mentre per Ciro Grillo, figlio del fondatore del M5s Beppe, la decisione pare non si sia ancora presa.
Comunque, da due giorni tutti i loro legali sono in attesa che la Procura di Tempio Pausania depositi l’atto con il quale per i tre e per Francesco Corsiglia sarà chiesto il rinvio a giudizio o l’ archiviazione.
La ragione della rinuncia è perché la Procura, invece di far andare i giovani in Sardegna, per velocizzare i tempi avrebbe delegato i carabinieri di Genova per effettuare l’interrogatorio. Ma la scelta non è condivisa dai legali, che invece avrebbero gradito che l’interrogatorio fosse condotto dal procuratore capo Gregorio Capasso e dal sostituto Laura Bassani, che conoscono maggiormente la vicenda.
Secondo quanto trapelato, la Procura avrebbe già inviato gli atti al Tribunale di Tempio Pausania. Il contenuto degli atti sarà noto durante l’udienza preliminare.
Il primo interrogatorio si è tenuto il 5 settembre 2019 a Tempio Pausania, 50 giorni dopo la denuncia di Silvia il 26 luglio ai carabinieri di Milano. Il secondo il 9 aprile scorso, quando i difensori di Grillo, Capitta, Corsiglia e Lauria hanno depositato delle foto postate su Facebook, “immagini in cui la vittima si mostrerebbe allegra e in piena forma” dopo quella notte.
Roberta (nome di fantasia), studentessa milanese di 19 anni amica di Silvia, era con lei nella villa di Grillo a Porto Cervo quel 17 luglio 2019. Anche lei avrebbe subito violenza sessuale mentre dormiva sul divano: i ragazzi hanno fatto delle foto oscene per farle vedere ai propri amici.
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Un nuovo interrogatorio avrebbe allungato i tempi, poiché provando a snellirli, probabilmente non si fisserà l’udienza preliminare entro l’estate dato che il Tribunale di Tempio Pausania ha una grande mole di lavoro rispetto al numero di giudici in organico.
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