Il leader della Lega cambia posizione e si apre a trovare una soluzione per il blocco dei licenziamenti. Un messaggio rivolto direttamente all’avversario politico ma alleato di maggioranza Enrico Letta, che accoglie le parole di Salvini come “l’ennesima giravolta” leghista. Ma nonostante lo scetticismo il dialogo resta aperto, e si confronterà su una data tanto dibattuta: la scadenza del blocco dei licenziamenti (al momento prevista, in parte, per il 30 giugno).
Nella maggioranza si dibatte, e con toni anche accesi, per capire cosa fare con uno dei nodi più difficili da sciogliere: il blocco dei licenziamenti. Tanti i passi avanti e altrettanti i passi indietro, che nel frattempo hanno generato confusione e difficoltà organizzative: a marzo 2021 il blocco dei licenziamenti era stato prolungato al 30 giugno dal nuovo governo Draghi, ma nella prima versione del decreto Sostegni bis il blocco arrivava – tramite un emendamento del ministro Orlando – al 28 agosto. Una svolta, a detta degli industriali e del centrodestra, definita inaspettata, un vero e proprio tradimento. Si sono susseguite diverse proteste, che hanno portato alla cancellazione della norma.
Attualmente il decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede solamente una misura con la possibilità di accedere alla cassa integrazione senza il pagamento dell’aliquota addizionale per le imprese che decidano di non licenziare. Intanto da Palazzo Chigi, nella confusione totale, spiegano che la cassa integrazione Covid gratuita e il divieto di licenziamento proseguiranno comunque fino al 30 giugno. Per tutte le aziende che rinunceranno ad accedere allo sconto sulle addizionali, invece, sarà possibile tornare a licenziare a partire dal 1 luglio, accedendo in quel modo alla cig ordinaria. Sulla questione, però, prosegue il dibattito per sciogliere il nodo, ed entrano in contrasto dichiarazioni e vedute di diversi leader politici. Tra questi – ovviamente – Matteo Salvini ed Enrico Letta. Non senza sorprese.
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La sorpresa, in questo caso, arriva ancora una volta da Matteo Salvini, che in maniera abbastanza inaspettata si dice pronto a cercare una soluzione condivisa per il blocco dei licenziamenti. Il leader della Lega propone così un ennesimo cambio passo, dopo aver bocciato in Consiglio dei ministri la proroga al 28 agosto proposta dal ministro Orlando. Ora dal Carroccio viene spiegato: il punto non era il blocco dei licenziamenti in sé, il punto erano la modalità e le tempistiche proposte in quel momento da Orlando. Il leader della Lega si prepara dunque a farsi interlocutore e portavoce di esigenze specifiche. Per questo aveva già annunciato una “tregua sui licenziamenti“ e per questo incontrerà a stretto giro il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Intanto apre ufficialmente al dialogo: “Sulla possibilità di prorogare il blocco dei licenziamenti. Noi siamo convinti che si possa fare. Se lo Stato aiuta i lavoratori prolungando le casse integrazione e mette finalmente regole al commercio online e fa pagare le tasse ad Amazon, Google, e a tutte le altre multinazionali, credo che la possibilità di evitare i licenziamenti ci sia“. Una mano tesa a Letta? “La politica meno litiga e più si unisce meglio è“, risponde Salvini.
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Di fronte a queste dichiarazioni resta cauto il segretario del Pd Enrico Letta, che guarda con sospetto l’ennesima giravolta di Salvini, ma senza chiudere al dialogo. Letta non dimentica la storia politica del leader della Lega, e non dimentica neanche quella bocciatura leghista di fronte alla lotta per la proroga del blocco dei licenziamenti avanzata dal Pd in Consiglio dei ministri. Parlando a Radio Immagina Letta commenta affermando: “Con Salvini siamo abituati a cambiamenti repentini, giravolte e voltafaccia: per me la cosa principale è la nostra linearità e la missione di servire gli interessi degli italiani“. Alla fine, comunque, Letta ribadisce che “la mediazione trovata ha una certa gradualità“, ma ribadisce anche che per raggiungere questo obiettivo il Pd si è trovato solo sul campo di battaglia. “La Lega non ci ha seguito e alla fine ci ha lasciati soli. Oggi Salvini cambia di nuovo posizione su questo tema, ma per noi viene prima di tutto l’equilibrio nel Paese“. Pian piano, come al solito, Letta specifica la sua posizione: bene il dialogo nella maggioranza, “ma serve serietà“. “Cerchiamo di essere seri e non alimentiamo aspettative che rischiano di rimanere frustrate. La nostra disponibilità a discutere su questi temi c’è, ma va fatto con serietà, soppesando le parole“, ribadisce Letta. Sarà l’inizio di un nuovo dialogo o solo l’ennesimo fuoco di paglia nel quale ogni partito cerca di delineare il proprio profilo politico in vista delle elezioni?
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