Caos rifiuti a Roma, Virginia Raggi ha 60 giorni per risolvere il problema di una città invasa dalla spazzatura. Un problema che sarà determinante nel suo percorso per la rielezione in Campidoglio.
La battaglia per le elezioni amministrative di Roma entra nel vivo, uno degli argomenti su cui si giocherà la campagna per la poltrona di primo cittadino della Capitale sarà sicuramente la spinosa emergenza rifiuti in cui vive la città ormai da anni e che è diventata insostenibile.
Sui rifiuti a luglio Roma rischia il collasso, infatti dal 30 giugno l’Emilia-Romagna smetterà di smaltire 200 tonnellate al giorno di indifferenziata in arrivo dalla Capitale mentre i cittadini sui social restituiscono le immagini di cassonetti stracolmi, lamentandosi della disastrosa gestione di Virginia Raggi e della sua amministrazione. Intanto il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Roma Capitale in merito all’ordinanza che imponeva al Campidoglio l’indicazione di una discarica. Nella sentenza si sancisce l’impossibilità da parte della Regione di imporre la pianificazione (e quindi la discarica), richiamando “situazioni di eccezionale ed urgente necessità di tutela della salute pubblica e dell’ambiente“.
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La Raggi esulta: “Il Tar del Lazio ha accolto il nostro ricorso e ha annullato l’ordinanza con cui il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti imponeva a Roma Capitale di indicare una discarica dentro la città – dichiara la Sindaca -. Si tratta di una vittoria per tutti i cittadini e tutti i territori che, da troppi anni, pagano scelte scellerate calate dall’alto. Ora la Regione Lazio non ha più alibi“. Una vittoria però che mette l’amministrazione davanti alla sua responsabilità: il Comune ora ha 60 giorni di tempo per trovare una soluzione. Entro un mese l’amministrazione conta di acquistare un Tmb (impianto per il ttrattamento meccanico-biologico) già in funzione. Nel frattempo Ama, la municipalizzata dei rifiuti, sta per comprare un terreno per la realizzazione di un altro tritovagliatore, operazione che richiede tempi più lunghi.
Il punto più problematico, in realtà, è trovare un luogo dove realizzare una discarica dentro i confini della città, punto complicato viste le reticenze del M5S e la rabbia che potrebbe scaturire nei cittadini che si vedano realizzata un’opera del genere davanti le loro case a pochi mesi delle elezioni. Se Virginia Raggi dovesse trovare una soluzione a questo problema nei tempi stabiliti, potrebbe essere rivalutata positivamente la sua esperienza in Campidoglio. Diversamente, i cittadini sanciranno la sua definitiva bocciatura alle elezioni di autunno.
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