Inchiesta Mottarone, analisi dei messaggi tra gli indagati. Controlli su contatti tra i tre indagati in merito alla questione dei freni
Nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente avvenuto sulla funivia del Mottarone, gli inquirenti si stanno concentrando sull’analisi dei messaggi via chat o mail scambiati tra il caposervizio Tadini, il gestore Nerini e il direttore dell’impianto Perocchio. Lo scopo è quello di capire se vi siano state indicazioni in merito all’utilizzo dei forchettoni per disattivare i freni di emergenza o su anomalie dei freni che hanno portato Tadini a fermare i freni con i “ceppi”. Nei giorni scorsi ai tre indagati hanno sequestrato i cellulari.
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Gli inquirenti indagano su ruolo e presunte responsabilità dell’operatore che la mattina del 23 maggio, giorno in cui è avvenuta la tragedia, non rimosse i forchettoni su “ordine” del caposervizio Gabriele Tadini. Lo stesso operatore lo ha chiarito nel verbale. Le analisi su eventuali responsabilità sono incentrate sulla mattina della tragedia, sulla scelta di tenere i forchettoni e sulla consapevolezza del dipendente che non li rimosse.
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