Pestano un ragazzo e postano il filmato su TikTok: carabinieri indagano. È accaduto a Noicattaro (Bari)
Un filmato postato su Tik Tok, risalente al 25 maggio scorso, mostra un ragazzo riverso per terra, privo di sensi. Un coetaneo si avvicina al ragazzo e prima lo colpisce con un calcio in pieno volto, poi torna indietro e gli dà un pugno, sempre in viso. Sullo sfondo le urla di altri ragazzini che incitano alla violenta mentre qualcun altro grida di smetterla. Uno dei ragazzi dice in dialetto:«Gli avete bruciato il cappello?».
Il video più violento dura 7 secondi, ma per ricostruire quanto accaduto bisogna guardare un altro filmato da 8 secondi precedente al primo, che mostra le varie fasi del pestaggio: una dozzina di ragazzini, tra i 15 e i 19 anni, colpisce violentemente lo stesso ragazzo che poi rimarrà sul selciato. È accaduto a piazza San Patrizio, nella periferia di Noicattaro (Bari).
Il filmato è ora in mano ai carabinieri a cui lo ha girato il sindaco di Noicattaro, Raimondo Innamorato, che lo aveva avuto da un genitore preoccupato dalle immagini divenute virali nelle chat di alcuni ragazzi del posto. Il ragazzo aggredito, che non è ricorso a cure mediche, è scosso ma è in buone condizioni di salute. Da quanto emerge, gli aggressori volevano vendicare una lite per futili motivi che era occorsa a Rutigliano, dove vive la vittima.
Quando lo hanno visto in piazza San Patrizio lo hanno accerchiato e poi aggredito mentre uno di loro riprendeva tutto col cellulare. I carabinieri hanno identificato alcuni dei ragazzi e stanno cercando movente e dinamica della vicenda.
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La Procura di Bari ha aperto un fascicolo sull’accaduto, mentre i militari ipotizzano che i video divulgati siano solo una parte di ciò che è realmente occorso nella piazza. «Siamo disgustati dalle immagini che abbiamo purtroppo visto in queste ore e che coinvolgono un gruppo di ragazzi che appartengono alle nostre comunità», hanno commentato i sindaci di Noicattaro e Rutigliano, Raimondo Innamorato e Giuseppe Valenzano, che hanno definito l’accaduto « atto violento che non può essere giustificato in nessun modo». Ora «dobbiamo lavorare tutti dalla stessa parte per creare un nuovo impianto sociale senza lasciare spazio alla solitudine e all’isolamento dei ragazzi. Per questo metteremo in campo tutte le azioni possibili per promuovere una cultura che deve ribadire il messaggio della non violenza».