Mottarone, il bilancio in rosso depositato 4 giorni prima del tragico incidente

Luigi Nerini aveva approvato il 28 aprile il bilancio e depositato il 19 maggio, 4 giorni prima che accadesse il drammatico incidente. Ecco il bilancio 2020 delle Ferrovie Mottarone

Incidente funivia Mottarone-Meteoweek.com

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, Luigi Nerini aveva approvato il bilancio (in rosso) il 28 aprile scorso e depositato il 19 maggio, 4 giorni prima che occorresse il terribile incidente. Ecco il bilancio inedito 2020 delle Ferrovie del Mottarone, società che si occupa di gestire l’impianto. Dietro tale bilancio ci sarebbe il folle movente del dramma, ossia la sicurezza sacrificata per ragioni economiche.

Nel documento che Nerini ha messo agli atti, si legge:«Facciamo presente che la società ha sostenuto dei costi non previsti dal Comune (cioè dal contratto con il soggetto concedente, ndr) ma necessari» quali «l’imbiancatura interna delle stazioni di Stresa e Alpino». Finora si conoscevano solo i conti (positivi) del 2019. L’anno scorso per via dell’emergenza Covid le cose sono cambiate, come per la maggior parte delle aziende italiane. Il fatturato dell’impresa di Nerini, di cui è unico amministratore, si è dimezzato: da 2 a circa un milione.

Quando il 28 aprile Nerini chiama la sua commercialista, sa già che dovranno approvare un bilancio in rosso di quasi 82 mila euro. Il suo stipendio pari a 96 mila euro, tuttavia, resta lo stesso del 2019 quando l’impresa aveva chiuso con 439 mila euro di utile, meglio del positivi 2018 (350 mila) e del 2017 (232 mila). Ergo, in fin dei conti, il rosso registrato nel 2020 giunge dopo anni molto positivi, con un giro d’affari stabile a 1,7-1,8 milioni e che ha consentito alla società di rafforzare il proprio patrimonio e affrontare il debito.

Nerini aveva la gestione in concessione di un business senza concorrenza che gli assicurava uno stipendio di quasi 100 mila euro l’anno e, prima del Covid, dai 200 a 400 mila euro di utili, il 15-20% del fatturato. Ma quando questa rendita sicura e quasi «passiva» non è più stata assicurata avrebbe giocato d’azzardo. E, se le cose sono andate così, non si è trattato della mossa, comunque ingiustificabile, di una persona disperata.

I debiti, anzi, alla fine del 2020 si sono ridotti a 2,4 milioni. Per una parte che ammonta a circa 400 mila euro, il creditore è lo stesso Nerini che quindi ha finanziato la ditta presumibilmente indebitandosi a sua volta: la somma dovrebbe essere rimborsata entro l’anno. È questo, quindi, che potrebbe aver pressato l’impresario? Il debito bancario  pari a 1,6 milioni non ha brevi termini e la struttura finanziaria delle Ferrovie Mottarone, un milione di patrimonio netto, non rischiava il fallimento, anche con un paio di anni di forti sacrifici.

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«Nella stagione 2020», riporta Nerini nel bilancio, «a causa della pandemia la Funivia è stata chiusa dall’8 marzo al 29 maggio (…) e in dicembre è stata attiva solo dal 19 al 23. I giorni di chiusura della stagione 2020 in cui abbiamo dovuto sospendere il servizio sono stati 108. Nei mesi restanti nonostante l’apertura vi è stato comunque un significativo calo di utenza…». Nel 2020 la funivia ha portato 50.453 persone mentre nel 2019, 107.587.

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