Una dottoressa in Austria ha vaccinato i 59 dipendenti di una azienda con la stessa siringa. L’episodio di malasanità è venuto alla luce poiché, al termine del controllo, il numero dei dispositivi medici utilizzati non corrispondeva a quello delle persone a cui era stata somministrata la dose. La donna è stata sospesa.
Grave episodio di malasanità tra le montagne della Stiria, in Austria. Una dottoressa del paese di Muerzzuschlag, incaricata di vaccinare i dipendenti della azienda Voestalpine Boehler Bleche, ha somministrato la dose del siero a ben 59 persone con la medesima siringa ed il medesimo ago. Nessuno di loro sul momento si è accorto di cosa stava accadendo. Al termine dei controlli di routine finali, tuttavia, gli addetti ai lavori hanno notato che qualcosa non andava. Il numero di dispositivi medici ancora a disposizione, infatti, era ancora in sovrabbondanza rispetto al numero di pazienti che si erano sottoposti al vaccino. Soltanto in seguito la donna, che è stata momentaneamente sospesa, ha ammesso l’errore. Sulla vicenda sta ulteriormente indagando la Procura di Leoben.
Le indagini sulla vicenda
Le indagini in merito all’utilizzo delle stesse siringhe e degli stessi aghi per la vaccinazione di 59 dipendenti sono scattate a seguito della denuncia dell’azienda, la Voestalpine Boehler Bleche. I vertici hanno immediatamente informato le autorità competenti di Bruck an der Mur e successivamente la magistratura di Leoben. La dottoressa, interrogata dai pm, ha inizialmente negato l’errore. Successivamente ha ammesso che «forse» in qualche caso aveva utilizzato i medesimi strumenti. Per fortuna, ad ogni modo, i primi esami diagnostici effettuati sui malcapitati non hanno rilevato alcuna infezione. Essi continueranno ad essere monitorati.
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“Per Voestalpine Boehler Bleche la sicurezza e la salute dei suoi dipendenti sono sempre la massima priorità -. Con le migliori intenzioni abbiamo affidato al Gruppo Vamed l’effettuazione della vaccinazione a cui appartiene il centro di medicina del lavoro di Kapfenberg, noto fornitore di servizi nel settore sanitario. E’ incomprensibile, chiediamo chiarimenti su come possa accadere un simile errore. Un medico esterno è stato incaricato di essere disponibile per un massimo di 60 dipendenti per le persone colpite. Inoltre, si era tenuto un colloquio personale con tutti”. Lo ha detto il portavoce dell’azienda, Peter Felsbach.