Tragedia Mottarone, Tadini conferma: “Ho messo il blocco al freno, lo avevo fatto già altre volte”

La tragedia della funivia Stresa-Mottarone, che il 23 maggio 2021, con il crollo di una cabina della funivia, ha portato alla morte 14 persone, distrutto cinque famiglie, lasciando come unito superstite un bimbo, il piccolo Eitan, che nel disastro ha perso i genitori, il fratellino e i nonni. Le indagini stanno procedendo in modo serrato, tre le persone fermate, tra cui Gabriele Tadini, il manovratore della funivia, che ora si dice pentito.

Gabriele Tadini conferma di aver messo il blocco al freno – Meteoweek

“Ha risposto in maniera compiuta a diverse domande del giudice, è stato un interrogatorio profondo. Ha confermato le sue responsabilità, ha difeso la sua posizione e ha ammesso di aver messo ‘forchettone’” sulla cabina numero 3. Ha inoltre dichiarato di averlo fatto anche altre volte. Questo quanto riferito dall’avvocato Marcello Perillo, difensore di Gabriele Tadini, capo dell’impianto della funivia del Mottarone al termine dell’interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip, udienza durata circa tre ore.

“Non sono un delinquente. Non avrei mai fatto salire persone se avessi pensato che la fune si spezzasse”. ha dichiarato Tadini, che ha poi aggiunto: “Porterò il peso per tutta la vita, sono distrutto perché sono morte vittime innocenti”, il legale fuori dal carcere di Verbania, ha dichiarato: “Sono quattro giorni che non mangia e non dorme”.

LEGGI ANCHE: Uomo rapito liberato lungo l’A1: due persone in manette

La difesa ha chiesto al gip, al termine dell’interrogatorio, la misura degli arresti domiciliari, non la libertà. Il suo legale ha chiarito di non aver chiesto al giudice che non venga applicata una misura cautelare. Per contenere le esigenze cautelari, per la difesa, bastano i domiciliari.

Gestione cookie