Un medico oncologo è stato arrestato a Bari con l’accusa di concussione aggravata e continuata in concorso. L’uomo avrebbe guadagnato illecitamente delle ingenti somme di denaro ai danni di un suo paziente. Quest’ultimo, infatti, avrebbe dovuto ricevere le prestazioni mediche in questione a titolo gratuito in quanto a totale carico del Ssn.
Ingenti guadagni ai danni di un paziente affetto da una patologia grave. Un medico in servizio in provincia di Bari è stato arrestato ieri con l’accusa di concussione aggravata e continuata in concorso con la compagna, una avvocatessa. L’oncologo, in orario di servizio nonché fuori dal proprio turno, ha per mesi elargito prestazioni mediche ad un malato, chiedendo a quest’ultimo un compenso nonostante le cure in questione dovessero essere totalmente a titolo gratuito poiché a carico del sistema sanitario nazionale. Le iniezioni avvenivano non soltanto nello studio nell’Istituto Tumori ‘Giovanni Paolo II’, bensì anche in un patronato Caf, in cui la consorte lavorava, per l’occasione adibito ad ambulatorio medico. Il tutto in cambio di denaro o altre forme di utilità. La vittima, per ottenere le cure, avrebbe dato un totale di ben 130 mila euro in contanti al medico.
Il medico arrestato aveva ormai ottenuto piena fiducia da parte del paziente. Quest’ultimo, affetto da una patologia oncologica nonché in condizioni psico-fisiche gravi, lo aveva riconosciuto come unico referente in grado di garantirgli la sopravvivenza. Era ormai totalmente assoggettato, al punto da consegnargli ingenti somme di denaro – nonché regalie, lavori edili ed altre forme di utilità – per prestazioni che avrebbe potuto ottenere a titolo gratuito. Le iniezioni del particolare farmaco di cui si serviva, infatti, erano tra le cure a carico del sistema sanitario nazionale. La vittima, tuttavia, con ogni probabilità non era mai stato messo a conoscenza di ciò.
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Le indagini della Procura di Bari hanno messo luce sulla vicenda. Ieri, dunque, il gip Giovanni Anglana, su richiesta del pubblico ministero Marcello Quercia, ha emesso un’ordinanza cautelare. Il medico oncologo è stato arrestato con l’accusa di concussione aggravata e continuata in concorso. È indagata a piede libero anche la compagna, una avvocatessa, che avrebbe messo a disposizione il suo studio al patronato per le prestazioni in orario di fuori servizio. È stato disposto, inoltre, il sequestro preventivo d’urgenza di una somma di denaro pari a 136 mila euro, ovvero l’equivalente di quanto illecitamente ottenuto in questi mesi.
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