Antonio Di Fazio, l’imprenditore accusato di stupro per aver narcotizzato una 21enne, aveva perseguitato anche una cantautrice
Antonio Di Fazio, manager accusato di aver stuprato una studentessa di 21 anni, aveva un’ossessione anche per una cantautrice, ai cui concerti si presentava con 100 rose rosse. In un mese si era recato a 5 suoi concerti, come riporta Il Corriere della Sera. Ieri l’ex moglie dell’uomo, sentita per 8 ore dai magistrati, ha detto di essere stata narcotizzata e abusata dal 2009. Le denunce per maltrattamenti della donna erano però state archiviate. La donna ha raccontato che l’uomo la minacciava, non viveva più. I due poi si sono separati nel 2012.
Un uomo, ingaggiato per curare l’immagine delle aziende dell’imprenditore 3 anni fa, racconta di aver conosciuto Di Fazio tramite amici. L’uomo dopo qualche mese gli dice di aver bisogno della sua assistenza per le sue imprese. Ma in realtà in un anno di contratto, l’imprenditore non chiede niente che abbia a che fare con la comunicazione.
«Sapeva che ero in contatto con la cantante. Era ossessionato, ma l’ho scoperto solo più avanti. Riuscì anche a procurarsi attraverso altri canali il suo numero. La cercava di continuo», dice il suo ex collaboratore. «Mi dava appuntamento in locali e lounge bar di hotel esclusivi di Milano. Parlavamo, mi raccontava delle sue attività, della famiglia, sembrava più che cercasse un amico. Non mi ha mai chiesto altro se non di accompagnarlo, appunto, a quei concerti». Poi un giorno il manager va a prenderlo con l’autista per recarsi insieme a Firenze. «A fine concerto andiamo in un lussuoso albergo. Lui scende dall’auto, prende due suite. Ha pagato con banconote da 500 euro. Disse che era abituato così. Usava quasi sempre contanti».
I carabinieri e la procura stanno investigando sulle ricchezze dell’uomo e i presunti rapporti con uomini della malavita. L’ex collaboratore parla di un uomo facoltoso, con molte amicizie e parecchie ombre. L’uomo ha anche raccontato che Di Fazio «girava con il lampeggiante e una guardia del corpo. Sotto la giacca portava una fondina con una pistola».
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«Diceva che la scorta gli era stata assegnata dalla questura perché aveva ricevuto una busta con proiettili dalla ex moglie con cui aveva una causa di separazione», ha aggiunto l’uomo. «Diceva che la sua famiglia possedeva una clinica a San Marino, dove lavora la sorella. Ci andava una volta a settimana. I soldi non gli mancavano. Aveva una Ferrari. Eppure viveva in casa con i genitori».