Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, è ottimista in merito alla possibilità di tornare presto alla normalità. Le stime prevedono, infatti, che a settembre possa essere raggiunta l’immunità di gregge grazie alla campagna di vaccinazione, che tra qualche giorno verrà aperta a tutte le fasce di età. Già in estate, però, si potrà dire addio alla mascherina almeno all’aperto.
La campagna di vaccinazione sta proseguendo spedita in Italia. Dal prossimo 3 giugno qualsiasi categoria, indipendentemente dalla fascia di età, potrà prenotare la somministrazione delle dosi. Un importante passo in avanti, che permetterà alla popolazione di tornare gradualmente alla normalità. La speranza, al momento, è di poter trascorrere un’estate in serenità, seppure nel rispetto delle norme utili ad evitare una nuova diffusione del Covid-19. L’obiettivo, infatti, è di evitare una ulteriore ondata del virus in autunno, al ritorno dalle vacanze. Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in tal senso, è ottimista. Se sempre più persone continueranno a vaccinarsi, infatti, a settembre potremmo arrivare ad avere l’immunità di gregge.
Costa sull’emergenza Covid-19
“Se continuiamo così, a settembre avremo l’immunità di gregge”. Ad assicurarlo è Andrea Costa, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il sottosegretario alla Salute ritiene che gli ultimi dati relativi alla campagna di vaccinazione siano ottimi. Inoltre, nelle prossime settimane arriveranno altre dosi, da mettere a disposizione della popolazione. “A giugno ne avremo altre 20 milioni. Oggi avanziamo al ritmo di 500 mila somministrazioni al giorno, ma presto grazie a questa concentrazione di vaccini riusciremo a toccare quota 700 mila”. Già da adesso, tuttavia, i numeri sono importanti. “Sono già stati vaccinati 12 milioni di persone, cioè oltre il 15% della popolazione. In proporzione vuol dire che abbiamo fatto meglio di Francia e Germania. A fine giugno i vaccinati saranno poco meno di 20 milioni. E non solo. Ora siamo a 33 milioni di dosi somministrate, a fine luglio taglieremo il traguardo dei 70 milioni”. Se le stime si realizzeranno ciò permetterà di dire presto addio al Covid-19. “Ad agosto, potremo cominciare a toglierci la mascherina all’aperto. E a settembre ecco l’immunità”.
Finché gran parte della popolazione non avrà ricevuto il vaccino, tuttavia, non sarà possibile abbassare la guardia. “Col virus non si scherza. Ci sono le varianti, bisognerà comunque continuare a fare attenzione”. L’obiettivo, in tal senso, resta quello di coprire al 100% le categorie più fragili. “Ci sono ancora 400 mila over 80 da vaccinare e noi, con l’aiuto dei medici di famiglia, delle farmacie e dei team sanitari che vanno già a trovarli a domicilio, entro il mese di giugno dobbiamo raggiungerli tutti e metterli finalmente in sicurezza”. Intanto, però, nei prossimi giorni riceveranno le prime dosi anche i giovanissimi. In alcune regioni è già stata data la possibilità di vaccinarsi ai maturandi. “Quante volte – sottolinea Andrea Costa – abbiamo detto che i giovani portano il virus in casa agli anziani. Quante volte abbiamo ripetuto che il nostro obiettivo è avere una scuola in presenza”.
Le vaccinazioni itineranti
Un nodo da sciogliere riguarda, tuttavia, la possibilità di ricevere le seconde dosi lontano da casa. Il timore, infatti, è che con le partenze la somministrazione del vaccino passi in secondo piano. Le Regioni vorrebbero il permesso per vaccinare anche i non residenti in vacanza, ma l’idea non è di semplice realizzazione. “Si parla tanto dei vaccini in vacanza. Ma noi non possiamo rincorrere chi passa 3 giorni a Rimini. E neppure possiamo pensare ai turisti stranieri. Troppo complicato”. Una alternativa, però, in alcuni casi esiste. “Possiamo provare a garantire il vaccino a chi fa un soggiorno lungo. Penso ai più anziani che stanno un mese nella casa al mare con le famiglie. Per loro potremmo studiare una residenza sanitaria temporanea, che oggi già esiste per un minimo di tre mesi. Ma servirà comunque un accordo condiviso tra tutte le Regioni, non possiamo muoverci a macchia di leopardo”.
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Intanto in Italia stanno nascendo hub di vaccinazione in ogni luogo: dalle farmacie ai centri commerciali. Qualcuno vorrebbe inserire tra questi anche le discoteche, che per il momento tuttavia sono una delle poche attività a non avere una data definita per la ripartenza. “Mi pare inopportuno in questo momento parlare di vaccinazioni in discoteca. Intanto, riapriamole! Entro fine giugno il Cts e il generale Figliuolo dovranno dare una risposta sul protocollo presentato dagli esercenti. Ma bisognerà riaprire veramente, non con i balli consentiti a due metri di distanza. Che discoteca sarebbe? Serviranno il green pass, i tamponi, il tracciamento. A luglio – ha concluso Andrea Costa – secondo me si parte”.